Una estate a colori ep. 7: L’insostenibile leggerezza del giallo
Oggi sono particolarmente frustrato. Ho vissuto sulla mia pelle l’esperienza della diversa resa dei colori. Come vi ho raccontato in uno degli episodi precedenti, avevo letto di acrilici più o meno liquidi o con più o meno pigmento, ma non immaginavo che il problema ci potesse essere anche all’interno della stessa marca di colori.
Inoltre ho capito che, per quanto le immagini di anteprima della resa possano essere affidabili, solo provando effettivamente un colore saprai quale risultato avrà. Faccio un esempio senza immagini: il Model Color Vallejo Andrea Blue, che sulla carta dovrebbe rappresentare un blu elettrico, al test “su strada” si è dimostrato essere un colore tremendamente liquido, lucido e quasi fosforescente. Ho iniziato a dipingerci una miniatura e sembrava che avessi in mano un oggetto in porcellana blu. Una cosa terribile. Adesso so che l’Andrea Blue è utile per le parti in vetro. Dona proprio quella sensazione di lucentezza tipico della superficie lucida. In compenso dovrò trovare un altro blu elettrico.
Allo stesso modo ho avuto problemi con un verde che doveva essere “semplicemente” acido.
Come si può vedere dalla foto, la resa sulla miniatura è totalmente diversa da quella di un qualsiasi altro colore (basta guardare quella accanto). Sembra che questo unicorno sia stato esposto a radiazioni.
Ora lo so che i più “scafati” di voi mi diranno che non ho agitato bene la boccetta prima dell’uso. Mi spiace contraddirvi, ma non solo l’ho sbattuta bene, ma anche a lungo. Ho cercato di rimediare pensando di dare più passate (credevo che mano mano il colore sarebbe divenuto omogeneo), ma il risultato peggiorava di volta in volta rendendo inutile qualsiasi tentativo. Si è resa dunque necesseria un’operazione di ripristino.
Per operazione di ripristino intendo la possibilità di riportare la miniatura al naturale, senza alcun acrilico. E’ possibile? A quanto pare si. Avrei preferito non scoprirlo, ma si sa, non tutte le ciambelle possono uscire con il buco e anche qui mi sono avvalso dell’immensa conoscenza di internet. Di vari metodi letti ho voluto applicare questo: immersione della miniatura in acqua e sgrassatore per una notte. Il giorno dopo, lavaggio della miniatura sotto acqua e rimozione del colore tramite uno spazzolino. Funziona?
Funziona perfettamente. Il giorno dopo gli acrilici sono venuti via facilmente, senza troppi problemi. Unica difficoltà è stata rimuovere il colore negli interstizi del modellino. Ma con l’acqua calda e un pò di olio di gomito è tornata perfetta. Questo mi ha fatto comprendere quanto sia resistente l’acrilico. Che debba passare una finitura per proteggere il colore?
Nella stessa sera dove si stava consumando la tragedia dell’unicorno ramarro, mi sono scontrato con un altro problema: il giallo.
Piccola premessa, avevo letto su alcuni forum che il giallo potesse creare problemi alla “stesura”, ma fino ad ora non avevo riscontrato problemi con altri colori e quindi avevo archiviato l’informazione come l’incidente di qualche modellista. In realtà il giallo si è dimostrato essere una prova di pazienza e tenacia… che logicamente ho perso.
Per far si che il colore risultasse omogeneo ho dovuto passare più e più mani ottenendo però come risultato una pittura “granulosa” (si veda la foto). Ancora non ho capito se il problema è stata la fretta, il tipo di pigmento, la mia mirabile tecnica o altro. Sta di fatto che il giallo non copriva mai perfettamente il colore sottostante (che in questo caso era il primer bianco!).
Vi lascio dunque con una perla di saggezza che sicuramente non sapevate. Non iniziate questo hobby se non siete armati di pazienza, se non siete disposti a tornare indietro e ricominciare e se non amate stare lì ad operare mille correzioni per la vostra imbranataggine. Non ve lo aspettavate vero?