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The Black Hack

Il gioco di ruolo fantasy si veste di dark

In breve

The Black Hack è un gioco di ruolo dark fantasy. Ha una conduzione di tipo classico pertanto è prevista la presenza della figura di un Game Master che avrà il compito di condurre il gioco. Vero e proprio punto di forza è la semplicità del regolamento. Le meccaniche chiare e ingegnose, unite all’essenza dei primi giochi di ruolo anni ’70 collocano di diritto questo prodotto nell’Olimpo dell’Old School.

Ambientazione

La versione italiana di The Black Hack è stata arricchita, rispetto alla versione in lingua inglese, di una caratteristica ambientazione. Aprendo il libro sarà la prima cosa in cui vi imbatterete. Ogni luogo, del mondo proposto, viene presentato in maniera piuttosto generica. Volutamente senza approfondimenti. Una breve infarinatura che sarà sufficiente a dare una base di partenza al Game Master lasciandogli ampio margine per la creazione e l’adattamento di contenuti propri. Inoltre, per ogni località descritta, è associata una tabella con i possibili incontri casuali di creature. Insomma, una vera e propria chicca per quei Narratori che fanno dell’improvvisazione il loro punto di forza.

I vostri PG dovranno riuscire a sopravvivere nel mondo cupo e ostile di Latlos. Le insidie si celano dietro ogni angolo di questa sventurata penisola. Le sue terre, intrise di pericoli, renderanno memorabili le gesta dei vostri alter ego o, molto più probabilmente, ne determineranno la rovina.

Un po’ di storia

Un evento nefasto noto come il Flammagenitus dette seguito a una circostanza ancora più funesta: l’Ombra Cinerea. Una colonna di fumo nero talmente denso e fitto da sembrare quasi vivo. Il miasma iniziò a stratificarsi e ben presto molte furono le porzioni di cielo oscurate. Gli abitanti dei territori adombrati, fuggirono. L’aria ormai era intrisa di particelle di cenere che rendevano la stessa irrespirabile. Tutti bramavano la salvezza ma qualcuno, purtroppo, era già condannato. L’Ombra, infatti, aveva portato con sé anche una nuova malattia: il Fato Nero.

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Inoltre, una nuova insidia ostacola le persone malate in fuga dai luoghi ammorbati. Il culto di Nostra Signora della Nera Morte, infatti, formata maggiormente da burocrati facoltosi, si è posta come obiettivo quello di ripulire il mondo dagli indegni.

Il Flammagenitus ha dato il via ad una lenta ma inesorabile serie di eventi che porteranno Latlos verso il baratro. La società è spaccata e voi vi ritroverete immischiati in tutto questo. Sceglierete di opporvi e combattere per plasmare un nuovo destino o vi lascerete trascinare dal corso degli eventi?

Dettagli Tecnici

MS Edizioni ci propone un prodotto a dir poco avvincente. The Black Hack viene presentato con un manuale in formato 15×23, rilegato a filo refe e con la copertina rigida. Già ad una prima occhiata ci si rende conto che non sarà il solito fantasy. I colori utilizzati per l’opera, il bianco e nero, in concomitanza con gli artwork, disseminati nel manuale, vi faranno immergere in un mondo cupo dalle tinte fosche. L’artista Nero Atto carpisce appieno l’atmosfera, donando vita a veri e propri incubi che pare strizzino l’occhio al videogioco survival horror Silent Hill. In pratica, durante la lettura del manuale, vi sembrerà di respirare l’aria greve dell’Ombra Cinerea.

The Black Hack si compone di 220 pagine articolate in maniera sapiente. Nella prima parte, come già accennato, potrete trovare una breve descrizione dei luoghi che compongono il mondo di Latlos. A seguire, le meccaniche di gioco, la presentazione delle classi interpretabili e le regole per la creazione dei personaggi. A pagina 38 un avviso consiglia di proseguire con la lettura solo ai futuri Game Master. Da lì in poi, infatti, vi sono tutta una serie di regole a puro appannaggio degli arbitri di gioco. Come ad esempio gli incontri casuali, le malattie, l’economia di Latlos, la conduzione delle avventure nelle Terre Selvagge e nel sottosuolo, i tesori e gli oggetti magici.

In fondo al manuale, inoltre, è presente anche “La torre in rovina di Gormalong”. Modulo pronto per essere giocato che potrete usare sia come One Shot introduttiva che durante l’evolversi di una  vostra campagna personale.

Latlos… non è un paese per (personaggi) vecchi

The Black Hack viene presentato, nell’edizione italiana, con una ambientazione cupa ed intrisa di pericoli. Che i vostri personaggi non avranno vita facile, avventurandosi nella penisola di Latlos, ormai è cosa chiara. Quello che però ignorate è che ci sono anche altre regole che vi metteranno, come si usa dire, i bastoni fra le ruote. 

Durante la fase di creazione del vostro alter ego, è previsto un lancio di 3 dadi da 6. Il totale conseguito sarà applicabile ad una delle vostre caratteristiche. Sceglierete voi quale. Se, però, otterrete un risultato uguale o più alto di 14 allora, di conseguenza, il valore successivo dovrà essere fissato obbligatoriamente a 7. Questa regola, in sostanza, tende a limitare quelli che potrebbero essere dei personaggi fuori scala dovuti a lanci troppo fortunati. Va da sé che se rientrate, come il sottoscritto, nella categoria di quelli che fanno tiri di dado disastrosi, non avrete grossi problemi.

“Fuggite, sciocchi!”

Quella sul bilanciamento è un’altra di quelle regole che potrebbe piacere a quei Game Master che adorano mettere in difficoltà i propri giocatori. Il manuale stesso, infatti, esorta a non preoccuparsi se le creature usate saranno troppo potenti rispetto al gruppo di gioco. Pertanto, scordatevi il classico approccio base con goblinoidi che effettuano scorribande nel villaggio in cui siete cresciuti o la taverna con la cantina infestata dai ratti giganti. Dovranno essere i giocatori stessi a decidere quando e se ritirarsi da un combattimento che ritengano impari.

Successivamente, quasi a ripensarci, viene spiegato anche che se non si vuole tirare troppo la corda, un giusto bilanciamento potrebbe essere dato dal totale dei Dadi Vita dei personaggi ed usarlo come credito per l’eventuale spesa degli avversari. Un Narratore più tranquillo potrebbe optare tranquillamente per questa opzione, in modo da non mettere troppo in difficoltà il proprio party.

Le Classi

In The Black Hack sono presenti quattro diverse classi di personaggio interpretabili. Il guerriero, il ladro, il chierico ed il mago. Sebbene la scelta sia piuttosto limitata, la creazione del proprio alter ego resta comunque un elemento piuttosto interessante. Ogni classe, inizia con le proprie statistiche iniziali (Punti ferita, Dadi Vita), oltre ad alcune abilità particolari che lo distingueranno.

Dopo aver lanciato i dadi per determinare le caratteristiche, sarete chiamati a un ulteriore tiro. In relazione alla classe che sceglierete, differenti tabelle vi indicheranno, con che Trofeo, Portafortuna, Simbolo Sacro o Famiglio inizierete la vostra avventura.

Al contrario per l’Equipaggiamento sarete voi stessi a dover effettuare una scelta fra due possibili combinazioni di armi ed oggetti prestabiliti. Questo determinerà, anche se indirettamente è ovvio, il vostro stile di gioco e di combattimento.

“Noi siamo quello che scegliamo di essere”.

In The Black Hack assume un aspetto più che interessante anche il background del proprio personaggio. Non più relegato a momento meramente descrittivo, bensì reso parte attiva. Il passato del vostro personaggio, infatti, potrà fornire alcuni Vantaggi per superare Prove di Caratteristica.

Proprio per questo motivo, ovviamente, non dovrete scrivere un poema omerico, ma sarà necessario condensare la storia del proprio alter ego. Una sola frase. Un Concetto che racchiuda l’essenza di colui che andrete a interpretare. Se non vi vengono idee niente paura. Il manuale vi viene in aiuto presentandovi una serie di frasi da cui poter attingere o trarre ispirazione.

Qualche parola sulle meccaniche di gioco

Durante lo svolgersi di una partita, il Game Master sicuramente vi porrà innanzi determinate prove che dovrete affrontare. Come si stabilisce se siete riusciti a superare la prova che state affrontando? Semplice. Si tira un dado da 20. Se il risultato è superiore o uguale al valore della caratteristica chiamata in causa, allora non avrete successo nell’azione che state cercando di portare a termine. Le caratteristiche sono sei in totale: Forza, Destrezza, Costituzione, Intelligenza, Saggezza e Carisma.

In certi frangenti, si possono verificare determinate condizioni che implicano al vostro alter ego una situazione di Vantaggio oppure di Svantaggio. Che significa? Semplice anche qui. Se una prova da affrontare risulta particolarmente complessa, il Game Master potrebbe optare che superarla sia più difficile del previsto. In questo caso dovrete lanciare due dadi ma sarà lo stesso Narratore a decidere quale risultato prendere in considerazione. In caso di Vantaggio, tirerete lo stesso due dadi ma, questa volta, sarete voi a stabilire quale dei due risultati usare. Ve lo avevo detto che era semplice.

“La miglior difesa… è l’attacco”.

Il combattimento funziona in modo del tutto analogo a quanto visto poco prima con le prove di caratteristica. In caso di corpo a corpo andrà effettuata una prova di Forza per attaccare o difendere. Se lo scontro, invece, avviene a distanza, allora la caratteristica di riferimento per l’attacco o la difesa sarà la Destrezza. Soltanto dopo aver colpito andrete a determinare il danno che potrete sottrarre dai punti ferita degli avversari.

Per difendere? Esatto. Avete capito bene. In The Black Hack, non sono gli avversari che vi stanno fronteggiando a dovervi colpire. Sarete voi a dover effettuare una prova di difesa per vedere se riuscirete a schivare l’attacco.

“Anal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve”

Chierici e Maghi, al posto di un normale attacco, possono usare un’azione, rispettivamente, per invocare, una Preghiera oppure lanciare un Incantesimo. Gli incantatori potranno memorizzare un numero di incantamenti pari al proprio livello. Per stabilire se l’azione di lancio hanno avuto un esito positivo andrà effettuata una Prova di Caratteristica sommando il livello dell’incantamento al lancio.

In caso il lancio non sia andato a buon fine, andranno stabiliti gli Effetti Collaterali della Magia. Una corposa tabella, tramite il lancio di un d100, determinerà quale sarà la conseguenza per aver voluto evocare potenze arcane sconosciute. Comunque non disperate. Non tutti i risultati prevedono esiti catastrofici.

“Potrebbe andar peggio. Potrebbe piovere!”

Altro concetto interessante che viene utilizzato in questo gioco di ruolo è quello delle Risorse Limitate. Sul manuale, un bene limitato viene classificato con le lettere dS (dado Scorte) seguito dal tipo di dado. La scala presa in considerazione è d20, d12, d10, d8, d6, d4. Quando un oggetto viene utilizzato, si dovrà lanciare il dado relativo. Col risultato di 1 o 2, il bene si consuma e si passa al poliedro di taglia più piccola. Se siete all’ultimo scalino, ovvero il d4, e tirate 1 o 2 il bene si esaurisce del tutto.

“Nella mia esperienza, la parola fortuna non esiste.”

Al termine di un’avventura, i personaggi che sono riusciti a sopravvivere hanno sicuramente acquistato maggiore esperienza. A differenza di altri sistemi, però, The Black Hack usa un sistema Astratto per quantificare l’evoluzione di un personaggio. Sarà il Game Master a decidere quando premiare i PG con una Esperienza. Il manuale riporta plurimi modi da poter seguire, il che rende il passaggio meno matematico e, di conseguenza, più suggestivo.

Quando le Esperienze acquisite sono uguali al proprio livello attuale, se ne può guadagnare uno in più, a patto di “Condividere” le esperienze stesse. In pratica, colui che si appresta a salire di livello deve intrattenere i propri compagni di avventura, offrendo loro da bere e raccontando storie. Una serie di lanci di dado determineranno la spesa delle bevute, nonché il risultato della baldoria che ne è scaturita. Oltre a ciò, questa occasione, darà origine ad un coinvolgente momento di ruolo.  Semplicemente fantastico!

Gli avversari

Buona parte del manuale, più di 45 pagine, è dedicata alla descrizione di molti tipi di mostri. Creature di ogni genere con cui potrete complicare la vita dei vostri avventurieri. Davvero una vasta scelta di avversari, accompagnati dalle relative statistiche, disegni e tabelle.  Pertanto, grazie a queste ultime, potrete stabilire, in maniera del tutto casuale, differenti aspetti della presenza di determinate creature in quel preciso istante.

Se quelli che vi vengono presentati non dovessero fare al caso vostro, non temete. Hanno  pensato anche a questa opzione. Una serie di prospetti vi consentirà di generare mostri bizzarri per dare un tocco particolare alla vostra sessione. Oltre, ovviamente, ad alcune regole che vi guideranno nella fase di creazione di mostri partoriti dalla vostra fantasia.

Considerazioni

The Black Hack vi farà vivere l’esperienza dei primi giochi di ruolo con regole ben calibrate, semplici ma non banali. Pertanto sia i giocatori che il Narratore avranno più tempo da dedicare alla storia e meno ad inseguire cavilli tecnici.

Le numerose tabelle presenti all’interno del manuale, consentiranno al Game Master di condurre sia sessioni preparate ma, all’occorrenza, anche improvvisate. Non avrete difficoltà a generare casualmente terreni o dungeon, mostri erranti ed insomma, tutto quello di cui potreste aver bisogno durante la sessione.

Gli artwork presenti all’interno di The Black Hack sono realizzati splendidamente. Un viaggio onirico che vi lascerà a bocca aperta. La vostra immaginazione verrà condotta, passo dopo passo, attraverso le inospitali terre di Latlos. Potrete condurre i vostri giocatori in un incubo ad occhi aperti, in sessioni punitive in puro stile Old School Renaissance.

In sostanza, MS Edizioni ci delizia con un ottimo prodotto pressoché esente da typo o errori di vario tipo. Il formato ridotto ci consente di portare il manuale ovunque in tutta semplicità. Come se ciò non bastasse, all’interno dello stesso troverete anche un codice per riscattare il gioco in versione digitale. L’ambientazione esclusiva proposta, inoltre, è un vero e proprio valore aggiunto che conferisce maggiore spessore a questa edizione. Insomma, The Black Hack, che vanta già una comunità di giocatori molto attiva, merita una collocazione nella vostra collezione di giochi di ruolo.

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Marco DeiCorsi

Ho iniziato a giocare di ruolo all'età di 12 anni, con l'intramontabile scatola rossa di D&D. Fu amore a prima vista e da allora sviluppai una vera e propria passione per i giochi di ruolo. Mi piacciono anche i giochi da tavolo meglio se ambientati in un contesto storico e meglio ancora se quel contesto è la seconda guerra mondiale. Per parecchi anni ho anche giocato a Softair ed inoltre ho partecipato anche ai Giochi di Ruolo dal Vivo, insomma una vita ludica al massimo, in ogni contesto e con esperienze su più fronti. Ovviamente mi piacciono i film (fra i quali svettano Star Wars, Alien, Indiana Jones ), ed i libri (adoro il Signore degli Anelli) però questa... è un'altra storia.

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