Tempo di giocare
Ecco, lo sapevo! Adesso che ho finito di scrivere queste poche righe sento crescere il desiderio di giocare. Tanto già lo so che dovrò tenermi la voglia. Non è che voglia lamentarmi, ma sono davvero stufo. Ho bisogno di sedermi a un tavolo coi miei amici e giocare a qualcosa, invece… invece non si può.
Ok, in realtà non è che proprio non si possa, ma io faccio parte di quella fascia della popolazione ludica che era solita giocare la sera (nel mio caso fino a tre volte a settimana) e che ora invece “si attacca”. Quando sei sposato e hai dei figli sai che il tuo tempo è limitato e, nel mio caso, questo significa che lo devo rubare alle ore di sonno. Essendo un umano e non un vampiro, le ore di sonno combaciano proprio col lasso di tempo in cui ora come ora si è costretti a restare in casa, impossibilitati ad uscire se non per esigenze di comprovata necessità. Ho detto addio quindi alla serata di gioco del martedì, alla serata di gioco del giovedì e addio anche alla serata di gioco del venerdì.
Oltretutto il fine settimana non posso infrangere con leggerezza il patto stretto col fuoco che sorregge il mio matrimonio (spesa, pulizie, commissioni varie), quindi uscire per andare a giocare è un evento molto raro che può portare a dover stringere compromessi poco piacevoli. Resta solo il gioco in famiglia, che anche lì… non è che possa obbligare qualcuno a giocare con me quando questo ha anche i propri cosiddetti a cui pensare! Tocca elemosinare una partita ogni tanto e sperare.
Giocare 2.0
Ok, e fin qui nulla di diverso dalla situazione di tanti, sono d’accordo, ma se ci vogliamo aggiungere che ho il pallino del fare divulgazione la cosa si complica. Mica è facile parlare di giochi se non riesci a giocare! Puoi fare articoli in cui parli di quanto difficile sia giocare (ehmm…) però prima o poi un po’ di ciccia sul fuoco la devi mettere! Tralasciando il gioco in solitario, che a molti va anche bene per carità, ma che a me proprio non piace, resta soltanto una soluzione: giocare al PC!
Pensateci, se non avessimo le piattaforme di gioco online che abbiamo oggi saremmo perduti! C’è anche un’ampia scelta da cui attingere. Se con BGA posso giocare per puro divertimento, approfittando della sua semplicità, con la sua vasta scelta di giochi belli scriptati e un sito ergonomicamente ineccepibile, con Tabletopia e Tabletop Simulator ho trovato dei grandi alleati per provare giochi più di nicchia. Soprattutto, posso approfondire giochi appena usciti e giocarli anche più volte in breve tempo, il che è perfetto per chi come me ne vuole scrivere.
Non sono tutte rose e fiori però, io sono un boomer che resta ancorato alle proprie convinzioni, giocare online è il male e quando lo faccio dopo devo correre in bagno a lavarmi strofinando con forza. Mi sento sporco e impuro. Per me il gioco da tavolo è condivisione di emozioni, ma non solo, anche di spazi! Sento il bisogno di essere vicino fisicamente ai miei compagni di gioco, lanciare occhiatacce, scambiare cenni d’intesa, gestacci e ridere con loro. Chiacchierare a fine partita con meeple e dadi sottomano da poter maneggiare, mentre si ritira il gioco. Tutte cose impossibili davanti a un PC.
Non è che mi voglia lamentare eh, anche se l’articolo sembra una seduta di psicoanalisi approntata giusto per farmi superare questo momento, ma mi manca davvero tanto il clima magico attorno al tavolo. Addirittura mi manca fare tardi e sentirmi rimproverare il giorno dopo da mia moglie.
Ma perché scrivere tutto questo? Perché la tecnologia è parte integrante della nostra vita, può aiutarci ad alleviare il nostro “dolore”, ma inconsapevolmente si prende gioco di noi quando ci ripropone vecchie foto degli anni passati.
Tutte le foto in questo articolo sono quelle che Google e Facebook mi hanno riproposto questa settimana, relative allo stesso periodo dagli anni passati. Se non è cattiveria questa? No dai, non voglio davvero lamentarmi, anche se con una scusa o l’altra è tutto l’articolo che lo sto facendo, ma ho scritto due righe per tranquillizzare chi in questo momento sta soffrendo come il sottoscritto. Voglio solo dirti che non sei solo, anch’io soffro a muovere pedine cliccando sul mouse, ti sono vicino e non vedo l’ora che si torni alla normalità, ma al momento non abbiamo molte alternative.
Accendi il PC e scegliamo a cosa giocare.
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Grazie, Alessandro, la seduta di psicoterapia di gruppo fa sempre piacere!!
Ahahahah ogni tanto bisogna mettersi a nudo per poter uscirne fuori più forti. Ecco, stai attento che è una metafora, non spogliarti