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Silent Victory, parliamo di Wargame!

Timbro letto per voi
 

Non saprei spiegarne il motivo ma con l’arrivo della stagione estiva, forse a causa della salsedine,  mi viene voglia di giocare a qualcosa di navale. Ebbene, dopo aver testato negli anni precedenti  The Hunters e Beneath the Med, quest’anno ho finalmente aperto la scatola di Silent Victory.

In breve

Silent Victory è un tattico navale solitario che vi vede impegnati, nelle ostili acque del Pacifico, al comando di un sommergibile della Marina degli Stati Uniti d’America a partire dal dicembre del 1941. Subito dopo l’attacco di Pearl Harbour, durante la Seconda Guerra Mondiale. Silent Victory è edito dalla piccola casa Consim Press la quale  si appoggia come distribuzione alla GMT. Il designer è l’ottimo Gregory M. Smith ed il meccanismo di gioco, così come per gli altri titoli della serie si basa principalmente sui tiri di dado.

Plance di Silent Victory

Il gioco

Aprendo la scatola la prima reazione che si può avere è quella di disorientamento a causa dei materiali limitati e l’assenza di una classica enorme mappa dove operare con le pedine. In effetti  è presente una piccola mappa strategica, in formato A4, che potrete usare per vedere in che zona di oceano vi trovate anche se, personalmente, la trovo utile solo dal punto vista scenografico. In ogni caso niente paura perché qui ci troviamo di fronte ad una simulazione, pertanto la prima cosa che dovrete fare sarà scegliere il periodo in cui vorrete iniziare i vostri pattugliamenti e di conseguenza, il vostro battello e la relativa plancia di gioco in cartoncino rigido. Su di essa troverete tutte le informazioni  di cui avrete bisogno: il nome, gli armamenti (sia il tipo disponibile per quella classe di sommergibile sia la quantità che potrete stoccare a bordo), più altre caselle a disposizione dove potrete tenere traccia di eventuali avanzamenti di abilità dell’equipaggio, riconoscimenti del battello, promozioni e medaglie per il comandante ed infine tutti i danni che vi verranno fatti dagli ostili che incontrerete durante la vostra navigazione. Il gioco di per sé è piuttosto semplice. Dovrete vedere che zona di pattugliamento vi verrà assegnata e per ogni sottozona effettuerete lanci di dado per vedere cosa vi si parerà contro. Potrete incontrare delle facili prede da affondare quali mercantili, petroliere o navi passeggeri senza scorta così come potrete essere avvistati da un aereo, un sottomarino o perché no addirittura una portaerei con tanto di scorta. Ingaggiare le navi che incontrerete non sarà mai un obbligo, però le vostre promozioni dipendono proprio da quello pertanto più ne affonderete  più farete carriera, collezionando medaglie e premi per il vostro battello ed anche il vostro equipaggio.

“Avvistata Petroliera. Affondato Camion” (Cit. C.te Sherman – Operazione Sottoveste)

In caso di ingaggio contro qualche imbarcazione ostile, subito dopo averle identificate, dovrete lanciare i dadi per determinare se l’incontro sarà avvenuto di giorno o di notte e quindi  decidere  se attaccare dalla superficie oppure in immersione, sempre che possiate farlo ovviamente dato che, da regolamento, è proibito attaccare di giorno dalla superficie  le navi e i convogli che hanno una scorta al seguito… e non sono poche. Subito dopo dovrete scegliere da che distanza operare: corta, media o lunga. Ovviamente, più vi avvicinerete al bersaglio più sarà facile colpirlo ma di conseguenza ci saranno anche più possibilità che la vostra presenza sia rilevata da eventuali navi giapponesi di scorta. Dopo aver preso queste poche ma essenziali decisioni dovrete stabilire se i siluri centreranno l’obiettivo e se esploderanno oppure resteranno  inerti una volta giunti a segno. Per fare un esempio, nel corso della mia prima partita ho avvistato una petroliera e gli ho tirato una salva di 6 siluri. Fra quelli non andati a segno e quelli rimasti inerti nessuna delle testate lanciate ha sortito un effetto desiderato. Cosa che, dopo un primo sbigottimento iniziale, mi ha fatto venire subito in mente l’iconica frase del film Operazione Sottoveste .  In ogni caso, sia che abbiate avuto incontri o no, che abbiate affondato imbarcazioni o meno, subito dopo passerete alla zona successiva e continuerete questa procedura fino al completamento della pattuglia ed al rientro in porto.  Tutti gli incontri e gli affondamenti dovranno essere annotati sul “Patrol Log Sheet”.

Patrol Log Sheet Silent Victory

Il gioco consente anche altre opzioni, quali seguire un convoglio oppure una nave che avete preso di mira e non siete riusciti ad affondare ma grosso modo la procedura è quella riportata in precedenza . Come avrete intuito, il gioco ha un funzionamento ripetitivo, dove la meccanica del lancio di dadi fa da padrona,  ma data la varietà degli incontri e degli eventi che potrete fare, ogni uscita risulterà diversa dall’altra e si verrà a creare una suspance che vi darà brividi ed emozioni ad ogni lancio di dado.

Il Contenuto di Silent Victory

L’artwork della scatola, di Rodger B. MacGowan (una garanzia dal punto di vista artistico dei giochi), rappresenta un comandante in procinto di guardare attraverso il periscopio con un buon contrasto di colori bianco e blu su sfondo nero. Il titolo del gioco “Silent Victory” riportato in blu, contrasta piacevolmente con l’immagine di sfondo e poco sotto la scritta “US Submarines in the Pacific 1941-1945”, ci fanno capire con cosa avremo a che fare.  Aprendo la scatola possiamo trovare il manuale delle regole di gioco (in fondo allo stesso è molto apprezzabile  la bibliografia dei testi presi in esame nel caso qualcuno volesse approfondire la materia storica), due fogli di pedine, uno in formato A4 ed uno in A5. Gli stessi si staccano facilmente dalla fustella e da ciò ne deriva che i residui di cartoncino che resteranno attaccati alla pedina saranno inesistenti o comunque tollerabili alla vista. In ogni caso le pedine non sono tante, pertanto gli amanti del “clippaggio” (per i profani lo smussamento degli angoli della pedina che può essere fatto tramite macchinetta clippatrice o più semplicemente anche con un tagliaunghie) non perderanno poi tanto tempo per arrotondare gli angoli. Un blocco di fogli “Patrol Log Sheet” dove potrete annotare tutte le vostre missioni.  5 schede in cartoncino fronte retro riportanti 10 classi di sottomarini della Marina Statunitense (in realtà 9 dato che la classe Gato viene ripetuta). Sempre in cartoncino troverete: 5 “player aid card”, 1 mappa di combattimento, 2 mappe di pattugliamento (1 fronte retro ed 1 no, Nord Pacifico/Sud Pacifico) ed 8 schede in cartoncino rigido da 3 mm con comandanti realmente esistiti di cui potrete ripercorrere le missioni e sfidarne le gesta. A concludere la dotazione vengono forniti 3 dadi da 6, 2 da 10 ed 1 da 20. Nella scatola, lo spazio è più che sufficiente sia che vogliate sistemare i counters con appositi portapedine oppure organizzarli riponendoli in bustine. Pertanto con questo gioco non avrete il fastidioso effetto di coperchio “sollevato” a causa dei troppi materiali.

Silent Victory Charts

Conclusioni

Come detto in precedenza , la prima impressione che qualcuno potrebbe avere aprendo la scatola, a causa delle poche pedine ed al fatto che manca una vera e propria mappa di gioco, sarebbe quella di storcere il naso. Sbagliando. Nonostante i pochi materiali ci troviamo di fronte ad un gioco profondo che, nonostante la semplicità e ripetitività delle meccaniche, garantisce parecchie ore di divertimento. Una partita dura in media 15/20 minuti, a mio avviso una buona cosa per chi ha poco tempo a disposizione. Sulla scatola sarebbe riportata una durata media di 2/3 ore ma personalmente  ho impiegato 2 ore e mezza per la prima partita comprensiva della lettura del regolamento (Nota: avevo già giocato a The Hunters e Beneath the Med della stessa serie). Una volta assimilata la meccanica di gioco andrete “avanti a tutta forza”.  Insomma, se ancora non lo avete nella vostra collezione e vi piacciono i giochi in solitario a tema navale sottomarino mi sento caldamente di consigliarvi questo titolo ulteriore conferma del game designer Gregory M. Smith.

Submarine Combat Mat di Silent Victory
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The Hunters, The Hunted, Silent Victory o Beneath the Med?

Togliendo gli appassionati del genere, come me, che hanno preso tutti i titoli della collana per collezione, una delle domande che viene posta con più frequenza, sui relativi gruppi di gioco, è: dovendo prenderne solo uno, quale scegliere  fra i quattro titoli della serie? Rispondere a questa domanda non è così semplice ed in ogni caso non esiste una realtà assoluta. Quindi vediamo se riesco, quantomeno, a dipanare leggermente la matassa. Come già accennato  il motore di gioco è lo stesso per tutti e quattro i giochi pertanto, il primo parametro da prendere in esame potrebbe essere l’ambientazione. The Hunters e The Hunted riguardano gli U-Boat tedeschi principalmente nell’Atlantico (ma con possibili pattuglie anche in Nord America e Caraibi, Artico ed il Mediterraneo) . Nel primo il periodo di gioco sarà da inizio guerra ovvero da settembre del  1939 fino al 1943. La difficoltà è appunto crescente poiché i sistemi di difesa e le tattiche anti U-Boat delle navi alleate vengono introdotte col trascorrere del tempo. In The Hunted, invece,  la vera e propria sfida sarà quella di restare vivi e riuscire ad effettuare con successo le pattuglie dal 1943 fino alla fine della guerra.

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Se preferite combattere nel Nord o il Sud Pacifico a bordo di sottomarini americani da dicembre del 1941 fino alla fine della guerra e, pertanto,  vendicarvi dell’attacco appena subito a Pearl Harbour allora Silent Victory farà per voi. Giocandolo non ho notato una estrema difficoltà così come l’ho percepita negli altri due ma potrebbe essere stato anche solo un caso fortuito. I giapponesi hanno navigli quasi sempre scortati e dovrete fare i conti con siluri poco affidabili ma con le giuste cautele riuscirete quasi certamente a portare a casa una vittoria al rientro dalla pattuglia. Se siete amanti delle sfide più accese forse questo titolo è quello meno indicato. Se vi sentite più a vostro agio nel mar mediterraneo ad affrontare navigli inglesi allora Beneath the Med vi pone al comando di sommergibili della Regia Marina da giugno del 1940 fino al 1943. La difficoltà di questo titolo è moderata. Un incontro con un sottomarino avversario, cosa che potrebbe capitare con più frequenza di quanto crediate,  potrebbe improvvisamente porre fine al vostro pattugliamento oltre alle consuete ostilità .

Gato Class Silent Victory

Missioni Speciali

Dopo fatto un lieve accenno dell’ambientazione, altra cosa che differenzia i quattro titoli sono le diverse missioni che potrete effettuare nel corso di una campagna. Infatti, potrete essere assegnati ad un semplice pattugliamento navale dove, come già detto, dovrete affondare quanto più naviglio avversario possibile, oppure vi potrebbe essere affidato anche un incarico speciale. Questi possono essere di vario tipo. Sia in The Hunters, il primo della serie, che in The Hunted si contano purtroppo solo due tipi di missione speciale: il trasporto con relativa consegna di un agente segreto e la posa delle mine. La scelta diventa già più ampia con Silent War dove oltre alle due già accennate per i titoli riguardanti gli U-Boat si aggiungono anche l’Evacuazione, ovvero il trasporto di un passeggero da una punto di raccolta prestabilito fino alla fine della pattuglia. La Ricognizione dove vi verrà richiesto di fotografare una base avversaria. Infine il Salvataggio, ovvero la ricerca di un aviatore disperso in mare ed il suo rientro alla base alla fine del pattugliamento. Beneath the Med, invece, oltre al già citato piazzamento di mine e trasporto e consegna di un commando (non un agente) vi potrebbe tenere impegnati con il trasporto e consegna di Rifornimenti per le forze italiane in Nord Africa. L’Intercettazione di un convoglio, ovvero far parte di una task force insieme a  forze aeree e navali di superficie alla ricerca di navi da guerra di una certa rilevanza strategica. L’incarico di riportare le Condizioni Meteo in una certa zona di mare ed infine l’attacco coi Siluri a Lenta Corsa, meglio noti come “Maiali”. Considerate che invece di un semplice trafiletto come per tutte le altre missioni, quest’ultima ha un vero e proprio capitolo dedicato, cosa non propriamente da sottovalutare.

Comandanti di Silent Victory
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Consiglio Personale

Pertanto, a parte i dati oggettivi riportati sopra, posso dirvi che il sistema di gioco è davvero coinvolgente in tutti e quattro i titoli della serie. Personalmente preferisco Beneath the Med. L’ho trovato il più bilanciato fra tutti con giuste scariche di adrenalina ad ogni uscita in pattuglia. Non si ha mai la sensazione di sicurezza assoluta perché all’improvviso, nella tabella degli incontri sorteggi l’avversario sbagliato e ti appare un sottomarino britannico che ti affonda oltre alla missione speciale coi Siluri a Lenta Corsa ma,  ci tengo a precisare, che questo è solo il MIO modestissimo parere e non vuole essere una realtà universale perché magari c’è chi, fra voi, preferisce il gioco con più supporto da parte della community ed allora sarà più orientato per The Hunters, il primo uscito della serie ma con più di cento files messi a disposizioni dai fan per rendere l’esperienza di gioco ancora più unica.

Regolamento di Silent Victory

Insomma per concludere, con questo Silent Victory spero di essere stato di aiuto a chi vuole immergersi in un gioco semplice da apprendere, ma che garantirà parecchie ore di divertimento. Il regolamento del gioco è ovviamente in inglese ma per fortuna fra i files messi a disposizione dalla community troviamo anche una traduzione dello stesso in italiano su layout originale.

 

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Marco DeiCorsi

Ho iniziato a giocare di ruolo all'età di 12 anni, con l'intramontabile scatola rossa di D&D. Fu amore a prima vista e da allora sviluppai una vera e propria passione per i giochi di ruolo. Mi piacciono anche i giochi da tavolo meglio se ambientati in un contesto storico e meglio ancora se quel contesto è la seconda guerra mondiale. Per parecchi anni ho anche giocato a Softair ed inoltre ho partecipato anche ai Giochi di Ruolo dal Vivo, insomma una vita ludica al massimo, in ogni contesto e con esperienze su più fronti. Ovviamente mi piacciono i film (fra i quali svettano Star Wars, Alien, Indiana Jones ), ed i libri (adoro il Signore degli Anelli) però questa... è un'altra storia.

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