Pillole di… Egizia
Il gioco da tavolo di cui vi voglio parlare oggi è Egizia, pubblicato dalla Hans im Glück nel 2009. Ci ho messo un po’ a capire chi fosse l’autore, tale Acchittocca, il cui nome capeggia sulla scatola. In realtà si tratta di un gruppo di autori, tutto italiano, che sotto questo pseudonimo hanno collaborato alla realizzazione di questo gioco: Flaminia Brasini, Virginio Gigli, Stefano Luperto e Antonio Tinto.
Brevemente il gioco
Egizia è un gioco di piazzamento lavoratori che si presenta con una mappa centrale, tagliata da un fiume con le sue anse. Ovviamente il Nilo. Ad ogni ansa sul lato destro verrà assegnata una carta ad inizio turno, mentre sulla sinistra saranno presenti delle zone già stampate. La maggior parte delle zone nel gioco saranno esclusive, si potranno reclamare posandovi sopra a turno una delle proprie imbarcazioni. I giocatori potranno continuare a selezionare azioni, sempre tramite le barchette, seguendo il corso del fiume, senza però poter tornare indietro e svolgere azioni precedenti già saltate.
Questo è il cuore del gioco, dover decidere come meglio muoversi. Alcune carte potrebbero stravolgere ogni logica, permettendo di contravvenire a questa regola una tantum o addirittura permanentemente, ma si tratta di carte forti e rare, oltretutto programmate per uscire verso la seconda parte della partita. Le carte, infatti, saranno casuali, ma divise in blocchi da rivelare in base al turno, quindi man mano sempre più performanti.
Bocche da sfamare
Non entrerò nei particolari, ma ci sono zone in cui sarà possibile aumentare il valore della forza lavoro.
Ogni giocatore avrà una plancia personale con tanto di segnalini lavoratori dove tenere il conteggio sia della loro forza, che delle pietre, materia prima del gioco. La forza lavoro sarà determinante per poter svolgere le azioni che restituiranno punteggi, ma sempre utilizzando delle pietre a corredo. Dimenticavo, i lavoratori andranno anche sfamati, raccogliendo le carte grano lungo il tragitto. Dopo che ogni giocatore avrà piazzato le proprie imbarcazioni e sarà impossibilitato dal proseguire, dovrà passare.
Quando tutti i giocatori avranno passato, si andrà a sfamare i propri uomini ed eventualmente aggiornare in negativo i punteggi, per coloro che non dovessero riuscire a farlo. Dopo il cibo si andrà a rifornire di pietre il proprio cantiere, in base alle carte accumulate.
Mattone su mattone
Dopo la fase del cibo e delle pietre, si procederà con la risoluzione delle azioni principali.
La forza lavoro verrà impegnata nelle zone dei monumenti in cui i giocatori si saranno prenotati con le imbarcazioni, scegliendo di capovolgere momentaneamente il tassello di un lavoratore normale, oppure di un capo squadra e un lavoratore. Una volta capovolto un personaggio sulla propria plancia, questo non si potrà riattivare fino all’inizio del turno successivo.
Lungo il Nilo i giocatori avranno la possibilità di fermarsi a visitare la sfinge, la quale dispenserà ogni volta una carta punteggio di fine partita, da scegliere fra tante quante la forza lavoro adoperata per l’occasione. Altra zona di rilievo sarà quella in cui poter scegliere fra le tombe e l’obelisco in cui posare le proprie pietre, che restituiranno tanti punti, quanto la forza lavoro adoperata. Ultima zona sarà quella della piramide e del tempio, dove poter posare anche qui le proprie pietre. Ognuna di queste scelte comporterà un dispendio di pietre, oltre che di forza lavoro, da aggiornare direttamente sulla plancia personale.
Vince chi arriva primo
Alla fine dell’ultimo turno di gioco avverrà il conteggio finale, rivelando i punti fatti tramite le carte sfinge e convertendo tutto il convertibile in punti.
Il gioco risulta molto gradevole, la scelta del posizionamento delle imbarcazioni è determinante, così come la selezione di alcune carte con poteri permanenti o one shot che, se giocate al momento giusto, possono fare la differenza. Nonostante questo, il gioco mi è sembrato davvero ben calibrato, il fattore fortuna nella pesca delle carte sfinge è sicuramente presente, ma questo non basta a sminuire il gioco che dal punto di vista tecnico, oggi come oggi, nonostante gli anni alle spalle, rimane ancora molto piacevole. Egizia è uno di quei giochi che, se proposto, non si rifiuta mai per la gradevole sensazione di potertela giocare fino alla fine.
Nel 2019 è terminata la campagna Kickstarter di Stronghold Games della nuova edizione del gioco, giusto per il decennale! Egizia: Shifting Sands è la versione rinnovata, con tabellone double side, nuovi monumenti, nuove tile e arricchito di tanti altri stretch goal molto belli.
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