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Orbital Blues: lo Space Western che non ti aspetti

Orbital Blues è un gioco di ruolo Space Western del 2021 di Sam Sleney, Zachary Cox e Josh Clark, e noi lo abbiamo giocato al suo lancio in Italia a Play: Festival del Gioco 2024 grazie al suo editore italiano: Grumpy Bear. “It came to me in a dream” (“Mi è arrivato in sogno”, in italiano) ci ha detto Zachary Cox quando gli abbiamo chiesto come gli fosse venuta in mente l’idea del gioco, e sognare questi tristi e solitari Space Cowboys, soli con loro stessi nello spazio, sembra proprio una cosa interessante da fare la notte.

In Orbital Blues vi troverete a cercare lavoretti negli angoli più remoti della galassia: cacciare taglie, recuperare merce, scortare persone, in questo universo dominato dalla Gig Economy chiunque sia così fortunato da possedere un mezzo di trasporto deve inventarsi qualcosa per sopravvivere. I buchi sulle paratie non si riparano mica da soli, dopotutto, e la probabilità che le paratie della tua nave abbiano i buchi è… diciamo molto alta.

Gig Economy
Modello economico basato sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo, e non sulle prestazioni lavorative stabili e continuative, caratterizzate da maggiori garanzie contrattuali.

Nel caso di Orbital Blues, gli autori immaginano un futuro dominato da poche corporazioni che detengono il vero potere nella Galassia, mentre chiunque deve trovare un modo per prenderne un pezzetto per sé, quel tanto che basta a sopravvivere un altro giorno.

Orbital Blues&co.
Visto che la Grumpy non ci piace…

P.S. Al Play! abbiamo provato tantissimi giochi in anteprima, e non solo GdR: se volete potete dare un’occhiata a questo link!

Ambientazione e personaggi

“Hey! Hey!
What’s the matter with your mind and your sign and oh!”

Come and get your love – Redbone

Orbital Blues è un gioco che si ispira a un determinato periodo musicale, che a dispetto del titolo non si limita al Blues, ma a tutto il Rock’n’Roll americano degli anni ’70-’80 (da cui l’effetto Nostalgia, come dichiarato da Zack Cox durante la sessione a Modena). Idealmente ogni partita ha la sua playlist, e ogni personaggio dovrebbe avere la propria colonna sonora, che servirà sia come sigla iniziale che, a chiusura della sua storia, ad accompagnare il suo Canto del Cigno. Se nella vostra testa è partita Come and get your love dei Redbone, siete entrati nel mood giusto.

... e perché proprio The Dreamer?
… e perché proprio ‘The Dreamer’?

Sulla Frontiera Galattica tutto è difficile. Siete finiti a vagare ai bordi estremi della civiltà, una civiltà che aveva il potenziale per essere grande, ma che come il sogno capitalista ha creato più povertà e disperazione che altro, e questo vuol dire che in qualche modo non ce l’avete fatta. I vostri personaggi sono il frutto di ciò che avrebbero potuto essere… e che non sono stati. Ossessionati dai ricordi dei loro Guai, sono presi tra il sincero desiderio di realizzare qualcosa e la più bassa necessità di sopravvivere. Un gioco per i trentenni di oggi, insomma.

The Quick (Lo Svelto), The Lonely Heart (Il Cuore Solitario), The Dreamer (Il Sognatore), The Stray (Il Randagio), sono solo alcuni dei concept a cui ispirarvi (o da scegliere nel manuale) per creare il vostro Space Cowboy. A questo aggiungerete un Guaio e un Azzardo, per cominciare. I Guai rappresentano i traumi passati del personaggio, che ovviamente torneranno a perseguitarlo, sia nella sua testa che intenti a sparargli, magari, mentre gli Azzardi sono i trucchetti che avete imparato in giro per la galassia, quelli che vi permetteranno di avere il Coltello dalla Parte del manico nelle prove.

Oltre il Concept

Una volta definito il concept del vostro Space Cowboy, arriverete a scrivere i suoi punteggi: Muscoli, Cervello e Fegato. Come si può intuire i Muscoli rappresentano forza fisica e ‘massa’, il Cervello la vostra sveltezza e il Fegato coraggio e resistenza (oggi si direbbe resilienza) alle sfighe a cui andrete incontro. In fondo si tratta di cowboy tristi, mica allegri. Ora avete un quadro abbastanza completo dei membri della Ciurma. Un ‘Cuore Solitario’ ‘Pistolero’ che ci è ‘Dentro fino al collo’, una ‘Musa’ dal ‘Cuore d’oro’ che ha un ‘Segreto inconfessabile’ e un ‘Sognatore’ ‘Fortunato’ che ha fatto ‘Una scommessa di troppo’. Lanciate qualche d6 per ottenere il vostro equipaggiamento iniziale e pensate alla vostra unica e sola speranza di sopravvivenza: la vostra Nave.

Se volete provare il brivido dell’ignoto o semplicemente avete fretta potete generare un personaggio casualmente lanciando qualche d6 sulle tabelle fornite dal manuale: dai nomi alle armi, il manuale vi fornisce tutto il necessario per giocare subito.

"... prendi la pistola e porta dentro il gatto."
“… prendi la pistola e porta dentro il gatto.”
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bigo-riquadro

La nave ha punteggi molto simili a quelli dei personaggi. Telaio, che è la struttura fisica, Manovrabilità, che ne rappresenta velocità e agilità (quindi quello che vi serve durante gli inseguimenti… perché dai, ci devono essere degli inseguimenti!) e Sistemi, ovvero dalle comunicazioni al teletrasporto: tutto quello che rende la vostra nave versatile e in contatto col resto della galassia. Una volta stabilito se la vostra nave sia di taglia Piccola, Media o Grande (o Super Pesante, se proprio volete giocare su una nave delle dimensioni di un piccolo pianeta) assegnate questi punteggi e andate a farvi un giro per la galassia, frughi!

Il sistema, in breve

In Orbital Blues tutte le prove si risolvono con il lancio di due dadi a sei facce, che devono pareggiare o superare il risultato di 8 per avere successo. Al risultato dei dadi va sommato, a seconda delle circostanze, il punteggio di Muscoli, Cervello o Fegato. Ai due dadi base se ne può aggiungere un terzo quando le condizioni dell’ambiente o l’equipaggiamento permettono di avere vantaggio o svantaggio. Quando un personaggio è avvantaggiato in una prova ha il Coltello dalla Parte del Manico: lancia tre dadi e ‘taglia’ il dado col risultato più basso, sommando tra loro solo i due più alti. Viceversa, quando le condizioni sono a suo sfavore gioca Contro Ogni Previsione, lanciando sempre tre dadi ma tagliando il risultato più alto.

Orbital Blues: nostalgia e dadi
“You’re gonna carry that weight.”

Azzardi, equipaggiamento e situazioni narrative possono modificare la situazione in un rilancio continuo tra il giocatore e il Narratore. Se una delle due parti arriva ad avere tre vantaggi o svantaggi che si sommano il tiro di dado diventa Banale o Impossibile (in nessun caso si lanceranno più di tre dadi, comunque). Molte cose, nella creazione di un personaggio, sono lasciate al caso. Questo, unito al fatto che ci sono delle regole specifiche per permettere ai personaggi di uscire di scena in modo epico, dovrebbe accendere una lampadina: questo non è un gioco fatto per vincere.

Il prezzo da pagare

Nonostante a una prima lettura possa sembrare che Orbital Blues abbia lo stesso problema di Fate con Narratore e giocatori che si litigano l’autorità narrativa, a quanto pare non avete considerato il BLUE: nella traduzione italiana è diventato Malinconia, ed è nell’idea originale degli autori, il vero protagonista del gioco. I punti Malinconia si guadagnano raccontando come le situazioni che potrebbero sembrare più normali nella quotidianità dei viaggi spaziali creino una nostalgia quasi debilitante nei personaggi, li destabilizzano per un momento e rendono il momento importante.

Le cose non sono andate come dovevano andare finora… perché dovrebbero cominciare proprio adesso?

Stefy, nota ottimista

È proprio questo – secondo noi – il punto del gioco. Quella sottile e poetica amarezza del “‘Ce l’abbiamo fatta… ma a quale prezzo?“. Forse catturerete il vostro nemico giurato, ripagherete il vostro debito o riuscirete a ritrovare il padre che vi ha abbandonati da piccoli… ma state certi che avrete lunghissimi anni in cui, da soli nella vostra cuccetta, avrete modo di ripensare a come sono andate le cose, e indovinate un po’? Potevano andare decisamente meglio.

Orbital Blues: il gatto.
“Gatto? Questo non è un gatto.”

Ultimo ma non ultimo il Cuore, che è il punteggio (si parte da 8+Muscoli) che viene scalfito quando si viene feriti. Può essere recuperato con delle prove di Guarigione che necessitano di una prova di Cervello da parte da chi sta medicando le ferite e una di Muscoli da parte del ferito per essere portate a casa, ovviamente aiutati dall’equipaggiamento che può servire nella situazione. E ricordiamo ai gentili lettori che no, generalmente attrezzi da scasso e la canna di una pistola fumante non bastano a rimettere a posto una ferita. In ogni caso, quale che sia il vostro metodo, potete essere feriti e tornare a pensare ai vostri Guai!

Il manuale

Ma cosa contiene Orbital Blues, oltre a tutta questa malinconia? Spunti, spunti e ancora spunti. Oltre all’impaginazione che ricorda le riviste di fine anni ’80, con tanto di pubblicità delle Megacorp (che prese da sole potrebbero già essere avventure), il manuale sembra fatto apposta per permettervi di lanciare dei dadi e creare la vostra partita. Armi, nemici, boss finali, tutto è descritto in una carrellata di coloratissime idee per cominciare o continuare a giocare. Un’intera partita, “Il Sistema Sutler” è raccontata nell’ultima parte del manuale, strutturata in modo che i giocatori possano fare le loro scelte ma con dei trigger chiarissimi che permettono di portarla avanti da diversi punti di vista.

Fun fact: a Modena Play abbiamo giocato con due autori, entrambi in lingua originale (inglese), a due giochi completamente diversi tra loro. In entrambi i casi la partita proposta cominciava con il relitto di una nave da esplorare. Vedere i diversi toni e i diversi risultati presi da due partite che cominciavano casualmente con la stessa premessa è stato affascinante.

Orbital Blues: la dedica di Zack Cox.
“Oh, no, ho scritto una N! Perché ho scritto una N? E adesso che dedica scrivo che cominci per N?”

E questo è tutto frutto del Kickstarter del 2021, ma non solo. C’è ancora tantissimo materiale da tradurre (con tanto di intervento di Momatoes, che forse ricorderete per il suo Arc) e altro che arriverà, come l’avventura che abbiamo giocato in anteprima a Modena “Voidlock tombstone”, che saranno inclusi in Afterburn, di prossimissima pubblicazione per tutti i backer e poi speriamo anche in italiano (vero, Grumpy?).

E quindi…

“Hooked on a feeling! I’m high on believing that youre in love with me!”

Hooked on a feeling – Björn Skifs e Blue Swede

Orbital Blues è un gioco davvero semplice, che rende perfettamente la Nostalgia che è il fulcro del gioco. Se avete nostalgia di Firefly o siete Trekkies all’ultimo stadio (Star Wars è un bellissimo Space Western, amici, ma il mood è quello della ‘nostalgia per la Terra‘, avete presente quelle scene di Picard in Toscana?) potrete giocare partite dal delizioso sapore retrò. Io l’ho giocato con l’Awesome Mix Vol.1 dei Guardiani della Galassia in testa, ma ho dei seri problemi con quel film, lo ammetto.

Trigger warning: non giocate questo gioco con l’idea di fare una guerra tra Narratore e Giocatori, perché il gioco dei rilanci sui Vantaggi e gli Svantaggi si presta molto bene all’accanimento. Se accettate che le cose possano andar male e asseconderete la vostra Malinconia filerà tutto più liscio, fidatevi dell’esperienza!

See you, (sad) Space Cowboys!

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