Nechronica – Cronache della morte eterna è un gioco di ruolo del Game Designer Giapponese Kamiya Ryo pubblicato orgogliosamente in Italia da Narrattiva nella traduzione di Marcello Bertocchi. In un mondo ormai morto, voi sarete le Bambole, costrutti non-morti che danzano per il loro creatore, il Necromante. Ma il vostro cuore è ancora vivo: saprete seguirlo fino alla fine del mondo?
Nechronica – Cronache della morte eterna, è un gioco per gusti MOLTO forti e cuori MOLTO saldi, che intratterrà da tre a cinque giocatori per una sessione media di due-tre ore.
Disclaimer: vi ricordate quando vi ho detto che ci sono un sacco di giochi strani in giro? Bene. Benvenuti nel mondo delle Bambole.
Quando tutto muore
“Le Ragazze si svegliano
Nechronica – Cronache della morte eterna
in un mondo morto, finito, senza vita.
Allungano le mani verso le Sorelle.
Sono diventate Bambole Non-Morte.”
Il mondo è morto. Dopo una complessa situazione politica nata dalla crisi energetica, da un’ultima guerra mondiale, ma soprattutto dalla scoperta di un modo per riportare in vita i morti, questi hanno conquistato il mondo. Per farla breve, il grande errore degli esseri umani è stato inizialmente quello di poter utilizzare i cadaveri dei nemici per la loro guerra. Sfortuna vuole che i morti non abbiano saputo distinguere chi uccidere e chi no, quindi non si sono fermati… e ormai è troppo tardi per ripensarci.
I pochi esseri umani sopravvissuti, se davvero ci sono, sono nascosti molto bene per sfuggire alle mostruosità create nel tempo come armi (tra cui insetti giganti, macchine senzienti e zombie con vari livelli di coscienza), all’ambiente malsano e radioattivo e ai loro simili impazziti. Ma soprattutto, ai Necromanti, che invece vivono le loro lunghissime esistenze di dominatori della morte giocando con le loro Bambole, in una danza sul sottile confine tra la vita e la morte.
I Necromanti
“Falli combattere con le tue Pedine.
Nechronica – Cronache della morte eterna
Piegali alla Follia.
Crescili nel tuo Affetto.”
In Nechronica il ruolo del Narratore/Master corrisponde a quello del Necromante: colui che ha dato vita alle Bambole. Questo rende il rapporto tra il Master e i Giocatori molto più partecipe della media. Nel manuale è infatti specificato che il legame tra il Necromante e le sue Bambole è il vero nodo della partita, e la domanda a cui risponde in realtà il gioco è: riusciranno le Bambole a conservare il loro cuore nonostante ciò che il Necromante le costringe ad affrontare?
Questo fa riflettere: dopo molti giochi in cui la Narrazione era condivisa, torniamo quasi alle origini, a quei giochi in cui il ruolo del Master è fondamentale. In realtà travalichiamo anche questo segno, perché in Nechronica il Necromante è parte attiva del mondo e della storia delle bambole (pensateci, quanti Anime avete visto in cui un Creatore/Padrone quasi onnipotente gioca con i protagonisti?). Questo tema è centrale nella narrativa giapponese, e caratterizza il gioco in molti modi: non solo nel mood ma anche, meccanicamente, nella struttura delle storie.
Costruire la propria bambola: cliché
“Hai creato la tua Bambola
Nechronica – Cronache della morte eterna
proprio come la volevi?
Il Palcoscenico la aspetta.”
Va bene, questa potevate aspettarvela. In Nechronica – Cronache della morte eterna le bambole ricalcano i vari tipi di ‘ragazzina sperduta che deve sopravvivere a un mondo cattivissimo‘ che potete immaginare. Dalla Alice all’Automa, dal Rifiuto alla Sorella Cadavere, oppure Nobile o ancora Maniaca. Il passo fondamentale della Creazione del Personaggio è quello di scegliere il Ruolo e la Classe. E se i Ruoli sono piuttosto intuitivi, è con la Classe che si fa lo stile: Baroque, Stacy, Requiem, Romanesque, Thanatos e Gothic, a seconda del tipo di armamenti e di istinti che si scelgono, si intuisce anche l’origine della Bambola. Sì, perché il punto del gioco è proprio l’origine della Bambola.
Tramite le Suggestioni e i Flashback il gioco vi porterà ad indagare sul passato della vostra Bambola. Chi era (a chi appartenevano i pezzi), perché è stata rimessa insieme, ma soprattutto… cosa vuole ottenere da lei il suo creatore? Le Bambole vengono risvegliate vicino alle loro Sorelle, spinte ad unirsi in gruppi detti Sorellanze. Certo, perché nessuno potrebbe sopravvivere o conservare la propria sanità mentale in un mondo così terrificante. Le Sorelle servono a questo: costruire Legami, darsi supporto in battaglia e proteggere il proprio cuore.
La scheda e il sistema: più trad di ogni aspettativa
Ma anche nel
Nechronica – Cronache della morte eterna
Palcoscenico alla Fine del Mondo
ci sono delle regole da rispettare.
In Nechronica – Cronache della morte eterna ci sono una bella quantità di punteggi. Innanzitutto premettiamo che le prove si effettuano con il d10, a cui si applicano modificatori a seconda dei propri Potenziamenti. L’azione si svolge su quello che viene chiamato il Palcoscenico, un’area ideale divisa in cinque zone (Inferno, Bolgia, Purgatorio, Giardino Celeste e Paradiso), in cui le Bambole prenderanno posizione all’inizio della Sessione. A seconda del Ruolo e della Classe scelti sarà possibile combinare diversi Potenziamenti, Abilità e Manovre per ottimizzare le proprie azioni. Combinarle con quelle delle Sorelle è un modo molto valido per ottimizzare i propri punteggi, come fosse più un videogioco che un Gioco di Ruolo.
L’inclinazione JRPG è molto forte, in questo strano gioco, scegliendo i pezzi da montare alla propria bambola si sente quasi il rumore dei tasti del pad, e questa è una caratteristica molto giocattolosa che rende fruibile il sistema a chiunque abbia un minimo di voglia di scorrere tra le liste di Pezzi Meccanici, Mutanti, Armamenti e Manovre a disposizione. In questo senso, nonostante la forte inclinazione emotiva, non possiamo considerare Nechronica un gioco della corrente Narrativista. Punteggi e tiri di dado sono troppo importanti per essere sconfitti dalla Fiction.
Cadaveri, mucillagine e sentimenti
“Le armi devastanti.
Nechronica – Cronache della morte eterna
Le Parti Mutate contorte.
Le Parti Meccaniche senza sangue né carne.
Non vi sembrano
crudeltà gratuite verso le Bambole?”
Nechronica, come vi anticipavo, è un gioco di sentimenti RISERVATO A UN PUBBLICO ADULTO. Ma in che senso? Le suggestioni sono decisamente forti, scorre sangue a fiotti e interpretiamo un gruppo di ragazzine che cadono letteralmente a pezzi per fare la volontà del loro padrone. Ci sono inoltre zombie, mostri giganti, funghi che animano le macchine e Orrori di ogni sorta che divorano e devastano ciò che trovano, vivente e non. Già questo basterebbe a mettere un bollino rosso su un film (forse non su un Anime, va bene). Se però uniamo tutto questo al rievocare traumi e creare storie che partono da una mente manipolatrice, allora forse si rischia di sforare nel sensibile.
Ma non fermiamoci alle apparenze. Nechronica – Cronache della morte eterna è un gioco molto profondo. Quando al tavolo ti rendi conto di parlare di una ragazzina che perde dei pezzi del proprio corpo durante un combattimento, pensi a quanto costi ai personaggi combattere e perché lo stanno facendo. Il fatto che siano ragazzine ti spinge come giocatore a fare più attenzione, quasi a desiderare che non soffrano. Il che torna alla relazione tra il Master e i Giocatori, alle sfide e al modo in cui generalmente si giocherebbe un gioco del genere.
Vero che se la tua bambola si rompe puoi sostituire il pezzo con uno più potente, ma quanto ti è davvero costato quel pezzo? Cosa hai perso con esso? I Punti Follia sono un altro dei parametri del gioco, che stabilisce la soglia di sopportazione delle atrocità del mondo. Si perdono insieme ai pezzi del corpo (o ai Tesori più preziosi che si hanno nei propri averi), si guadagnano quando si parla con le altre Sorelle. Come si fa a far tornare indietro una Bambola in stato Catatonico? Ai Giocatori scoprirlo.
Dramma in tre Atti
“Aspettate, non l’avevo già scritto, questo?”*
NdR
In sé, Nechronica – Cronache della morte eterna è pensato per condurre sessioni brevi divise in tre Atti. Nell’Atto I: Avventura, si rivelano i Karma delle Bambole (ovvero i loro prossimi obiettivi da raggiungere individualmente, con cui si otterranno Punti Affetto, la moneta per potenziare le Bambole) e si impostano la situazione e il luogo della Sessione. Questa è la parte dedicata ai Legami e alla conoscenza del mondo. C’è tutto il tempo di fare Conversazione con le proprie Sorelle e capire dove si è diretti. Poi succede qualcosa e si incontrano i propri nemici. A questo punto si passa al Combattimento.
L’Atto II: Battaglia è la parte centrale e più regolistica di Nechronica. In realtà è quella fondamentale, che coinvolge i Karma, i Flashback e svela gli obiettivi e le cose che sono davvero importanti per le Bambole (e forse per il loro Creatore, chissà). Non si può svolgere una sessione di Nechronica senza un Combattimento. Quando le Bambole sono sconfitte o riescono a ottenere la Condizione di Vittoria (che non è scontato sia ‘sconfiggere il nemico’), allora si passa all’Atto III: Finale, in cui le Bambole cercano di rimettere insieme i propri pezzi e confortarsi a vicenda per non cadere nella Follia. Un Epilogo chiude ogni sessione di Nechronica, per tirare le somme di ciò che è successo.
*Per cogliere la battuta potete leggere l’articolo su La Casa Altrove, l’ultimo articolo che ho scritto…
Note all’edizione italiana
“Erano più di dieci anni che cercavo di pubblicarlo.”
Michele Gelli, Narrattiva
Nechronica – Cronache della morte eterna è un prodotto strano per il mercato italiano. Il suo sapore fortemente Giapponese non è adatto a tutti i palati: nonostante il sushi vada molto di moda, infatti, il gusto per dei cadaveri-lolita è ancora un po’ hard per il mercato occidentale. Nonostante ciò, è un prodotto a cui Michele Gelli, che chiunque riceva le newsletter di Narrattiva conosce ormai benissimo, tiene particolarmente, il suo figlio prediletto, possiamo dire. Cercato e voluto con grande intensità, alla fine è stato pubblicato alle soglie del 2022, dopo anni di duro lavoro e una traduzione non semplice (trovatelo voi un traduttore dal Giapponese!).
In realtà questo è un po’ il motivo per cui eravamo tutti mortalmente curiosi: non poteva mica essere un gioco banale, dopo tutta questa gestazione. Abbiamo scoperto poi che l’ardua impresa della traduzione era stata affidata a un nome conosciuto al mondo indie italiano: Marcello Bertocchi (di cui stiamo seguendo la Collana Corti&Colti per XV Games). E visto che Nechronica non è un gioco come un altro, abbiamo pensato di fare a Marcello un paio di domande tipiche di questi casi.
L’intervista al traduttore
Premessa dovuta: Marcello Bertocchi si sta specializzando, insieme a Michele, nella localizzazione italiana di giochi Giapponesi, come ad esempio nella localizzazione di Rosso di Sera, una collaborazione recente tra Narrattiva e XV Games. Nechronica è stato il suo primo lavoro di traduzione per la pubblicazione diretta. Ovviamente, con le nostre domande, abbiamo voluto concentrarci sul gioco.
D: Se dovessi descrivere con una parola l’esperienza di tradurre Nechronica, quale sarebbe e perché?
R: Sorpresa. Perché non mi aspettavo di trovare termini di psicologia in un gioco di bambole zombi. E non è la cosa più strana lì dentro.
D: Secondo Michele, Nechronica è un gioco sui sentimenti. Qual è il sentimento più forte del gioco, secondo te?
R: La speranza. Le bambole stanno insieme (letteralmente) per la speranza di recuperare ricordi, di ricostruire qualcosa di quello che erano.
D: A chi consiglieresti Nechronica?
R: A chi piacciono i temi “strani”. Molto strani. A chi piacciono i sistemi di combattimento alla Final Fantasy. A chi vuole provare un gioco veramente “giapponese” nell’anima, sia come sistema sia come tematica e approccio ad essi.
Finale
“La X-card non è una scusa per abiurare al dovere di comportarvi come esseri umani decenti.”
Nechronica – Cronache della Morte Eterna
Quando vi dicevo che vi avrei portati in un mondo folle non scherzavo. Con Nechronica – Cronache della morte eterna abbiamo visto un pezzetto delle stranezze che nasconde il mondo del Gioco di Ruolo in Italia e all’estero, e possiamo dire di aver conservato quel pizzico di sanità mentale necessario a metterlo in prospettiva. Il Gioco di Ruolo, la maggior parte delle volte non è solo avventura, combattimenti e tiri di dado, come viene presentato dai media recentemente. Dietro c’è un’esplorazione di temi che spesso spaventano, c’è un’apertura alla sensibilità e all’emotività che nel mondo contemporaneo rientra nell’ambito artistico.
Tramite il Gioco di Ruolo chi gioca può sperimentare un pezzettino di quest’Arte, creare qualcosa, vivere un’emozione che altrimenti sarebbe stata inaccessibile. Come tutte le esperienze di carattere emotivo questo non è adatto a chiunque, e nonostante tutti gli strumenti di sicurezza che esistono oggigiorno (facciamo l’esempio della X-Card) bisogna affrontarli con le persone giuste e con la certezza di poter sempre scegliere di non sottoporsi a traumi inaspettati. I temi di Nechronica sono particolari, è vero, ma leggendo il manuale è palese che il gioco può essere vissuto con i colori di un Anime postapocalittico per tredicenni, o scavare più in profondità, a seconda delle intenzioni del tavolo.
Benvenuti nel mondo delle Bambole.