Z-cronache

Like a Shifting Stones

9 luglio, Milano

Dopo aver parcheggiato l’auto, anzi no, il gommone, raggiungo il luogo dell’appuntamento. Non è facile schivare pozzanghere, schizzi da auto che corrono veloci mentre con il mio ombrellino cerco di farmi largo nella fitta pioggia. Arrivo in condizioni pietose al locale che Studio Supernova ha allestito per una serata di presentazioni alla stampa. Fra le varie cose che si susseguono durante l’evento, oltre ai due drink che tracanno, vedo questo gioco: Shifting Stones, di cui mi innamoro immediatamente. Gioco una partita e perdo sonoramente, con tanto di sbeffeggio social su Instagram da parte del buon Mauro Monti di Cultura Pop. Sconfitta senza attenuanti. Sì, è un gioco che fa per me e voglio approfondire, ma questa è una copia di preproduzione e toccherà aspettare.

La scatola del gioco

3 settembre, Modena

Sono a Play, la fiera del gioco che da due anni aspetto, io come molti altri, e che mi trascina come una trottola da uno stand all’altro, preda di tantissimi appuntamenti.

Poi, a fine serata, passo a salutare Marcello Bertocchi e poso gli occhi su lo Shifting Stones gigante allestito per la fiera. Non gioco, lascio fare agli altri fustellatori, Daniele e Andy, che si sfidano con i Giullari e Giulia di Amici di Giula. Non so chi vince, vedo però sorrisi e qualche mezzo sorriso…

Griglia casuale

Un gioco tattico di tessere

Il gioco è composto da 72 carte, 9 tessere di cartoncino e 5 carte aiuto. Un regolamento stringato italiano/inglese di sole tre facciate per lingua, corredato da disegni di esempi e tanto di variante per il solitario, neanche fosse un kickstarter. Esteticamente molto bello da vedere, con queste tessere colorate in cartoncino lucido che richiamano l’effetto pietra grazie alle forme in rilievo. Colpisce indubbiamente.

Il fascino della semplicità di Shifting Stones

Le tessere pietra sono double face, ovvero composte da due lati di diverso colore e con un simbolo per ogni colore. La tessera gialla con l’effige del sole, ad esempio, ha dal lato opposto la luna ed è di colore nero. Le tre tessere verdi albero, sul retro sono grigie e hanno il simbolo di un seme. Per completezza di informazioni: Due tessere pesce/uccello arancione/rosso e per finire tre tessere cavallo/barca viola/azzurro.

Dettaglio tessera
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Sulle carte sono rappresentate alcune di queste tessere nei diversi colori, disposte in diverse posizioni e con sopra riportato un numero da 1 a 5. Lo scopo del gioco consiste nel ricreare l’esatto schema proposto sulle carte, muovendo le tessere sulla griglia, facendo attenzione alle posizioni e ai colori. Il primo che arriva a risolvere tante carte quanto richiesto in base al numero di giocatori innesca il fine partita. Si finisce il giro e si contano i punti, assegnando eventuali punti extra per la maggioranza di carte di valore 1.

Come si gioca a Shifting Stones

Una volta mescolate le tessere e disposte casualmente in una griglia 3×3 si distribuiscono 4 carte coperte a giocatore, dando anche una carta aiuto ad ognuno. Una delle carte aiuto riporterà da un lato un colore più chiaro delle altre e servirà per stabilire il primo giocatore. Una volta pronti si potrà procedere in senso orario eseguendo tutte le azioni desiderate a scelta fra:

  • Muovere le pietre
  • Capovolgere le pietre
  • Ottenere punti
  • Finire il turno
  • Saltare il turno
Le nove tessere

Le azioni di Shifting Stones

Le due azioni principali (quelle che muoveranno le tessere sulla griglia) avranno un costo: ovvero una carta della propria mano che dovrà essere posta scoperta nel mazzo degli scarti. La carta, una volta scartata, non potrà essere usata come carta punteggio, quindi bisognerà fare attenzione a cosa tenere in mano e cosa scartare.

Retro delle Reference Card

Muovere le pietre: scambiare fra loro due carte connesse ortogonalmente. Per eseguire questa azione bisognerà scartare una carta dalla propria mano

Capovolgere le pietre: capovolgere una pietra. Anche per questa azione bisognerà scartare una carta dalla propria mano.

Ottenere i punti: rivelare una carta dalla propria mano in cui ci sia lo stesso schema sulla griglia delle nove tessere. Questa carta verrà posta scoperta davanti a sé. 

Finire il turno: riportare la mano a 4 carte pescandole dal mazzo coperto condiviso.

Saltare il turno: non eseguire alcuna azione e aggiungere alla propria mano altre due carte, da utilizzare nel turno successivo.

Carta di valore 2

In solo o in compagnia

Interessante anche l’idea del solitario, permette di giocare da soli una vera e propria sfida all’ultima carta, che aggiunge quel poco di strategia a un gioco prettamente tattico. La cosa che i giocatori devono comprendere fin da subito è che questo gioco non ha programmazione, perché ad ogni azione lo schema viene costantemente stravolto. Se in una partita a due giocatori le variazioni sulla griglia potranno essere minime, giocando in cinque non sarà altrettanto semplice costruire preventivamente le proprie mosse. Come mi piace dire spesso: questo è un gioco che va giocato in scioltezza! 

Cartone spesso per le Tessere

In realtà un minimo di strategia (ma proprio un minimo) è data dalla possibilità di poter saltare il turno, per accumulare due carte in più per quello successivo, utile per riuscire a completare carte da 5 punti che magari richiedono più elementi al loro posto. Questa soluzione non potrà mai essere eseguita per due turni di fila, ma potrebbe rivelarsi ugualmente una buona tecnica se alternata a turni normali.

Nei punteggi di fine partita incideranno anche le carte di valore 1, che normalmente verrebbero snobbate, perché aggiungeranno 3 punti ulteriori a fine partita per la maggioranza.

Reference card

Sì e no

Shifting Stones esteticamente è una favola, mi ripeto lo so, ma è davvero un piacere per gli occhi e per le mani, grazie a una sapiente scelta dei materiali. Credevo che le immagini sulle tessere potessero essere poco chiare per chi soffre di daltonismo, ma dopo aver chiesto a chi lo è (il buon Ross, il marito de La Sab), sono stato rassicurato che non ci sono problemi sotto quel punto di vista.

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Questo gioco ha però destato qualche dubbio in alcuni compagni di gioco, per la difficoltà intrinseca nel dover mantenere un angolo di visione della griglia uguale per tutti. Per alcuni, quelli seduti di fronte a favore della griglia, risultava più semplice organizzare i movimenti delle tessere per fare punti, a differenza di chi seduto di fianco o addirittura sul lato opposto. Non so bene quanto questo possa incidere oggettivamente sulla valutazione del gioco, onestamente non ho mai avuto difficoltà ovunque mi sedessi, ma dopo molte partite con gruppi diversi questa problematica mi è stata riportata più di una volta e mi sembrava giusto scriverlo qui. Qualcuno ha proposto addirittura una soluzione fai da te (probabilmente presa in rete, non ho verificato) in cui idealmente ogni giocatore consideri la griglia come girata a proprio favore. Soluzione praticabile per aggirare questo “problema”, anche se detesto l’idea di dover attingere a delle house rules…

Le tessere di shifting stones
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Shifting Stones è un gioco che strizza l’occhio al casual gamer, componentistica top e regole ultra semplici da assimilare. Un bel gioco aperitivo. Una partita ogni tanto ci sta, magari per scaldarsi, ma poi ci vuole altro per riempire la pancia!

Si ringrazia Studio Supernova per averci fornito la copia di valutazione.

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