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Indiana Jones e l’Avventura in gioco

Un viaggio avventuroso dalla nascita del personaggio nei videogiochi, nei giochi da tavolo e di ruolo attraverso i decenni.

Facciamo lo zaino

Un archeologo con un cappello a tesa larga, una frusta in una mano e un antico idolo d’oro nell’altra salta per evitare una pietra rotolante. Avrete senz’altro capito che stiamo parlando di Indiana Jones e del genere dell’avventura archeologica. A circa un anno dall’uscita del nuovo film faremo un viaggio partendo dalla nascita del personaggio, le contaminazioni nei videogiochi, negli altri film e nei giochi da tavolo e di ruolo. Il viaggio non sarà molto comodo, i mezzi saranno di fortuna, ma ricordate: qualsiasi tesoro troveremo dovrà stare in un museo!!

Le Rovine Perdute di Arnak Copertina
Le rovine perdute di Arnak

Decolliamo: le origini

Sono i primi anni ’80 e dalle menti geniali di Steven Spielberg e George Lucas esce nelle sale I predatori dell’arca perduta (1981). Da quel momento il personaggio di Indiana Jones sarà il termine di paragone per tutto quello che riguarda il genere di avventura archeologica. Il personaggio è Ispirato alla letteratura pulp di azione come ad esempio Doc Savage (1933). In questi romanzi il protagonista è un superuomo e scienziato che volentieri combatte e spara su tutto quello che si muove.

Indiana Jones e l'ultima crociata (1989)
Indiana Jones e l’ultima crociata (1989)

Dal Cacciatore Bianco al Professore-Archeologo

Per alcuni Indy è il figlio putativo di quel Allan Quatermain nato dalla penna di H. Rider Haggard. Questo è un personaggio letterario che incarna un mercante, combattente e uomo d’avventura coloniale, il cacciatore bianco benevolo con le popolazioni africane. Per me è curioso che il personaggio di Allan Quatermain nel film La leggenda degli uomini straordinari (2003) sia interpretato proprio dal compianto Sean Connery. Ma non è proprio lui l’attore che interpreta il padre di Indy in Indiana Jones e l’ultima crociata (1989)? Sarà un caso?

Indiana Jones 2 pietre
Indiana Jones e il tempio maledetto (1984)
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bigo-riquadro

Il segreto del successo

Indiana Jones, un giorno noioso professore universitario e il giorno dopo indomito cacciatore di tesori con cappello e frusta, si può paragonare a un contemporaneo super-eroe dalla doppia vita. Le sue azioni altruistiche e inclusive lo allontanano dagli stereotipi bellici-avventurosi-colonialistici dei personaggi da cui prende ispirazione nel passato. Tutto questo probabilmente è il motivo del suo successo e dell’importanza nella cultura pop che ha avuto e continua ad avere ancora oggi.

Pitfall! (1982)
Activision Pitfall! (1982)

Prima tappa: i videogiochi

All’uscita del primo film il mondo dell’intrattenimento ludico elettronico fiuta il cambiamento ed entra di corsa nel genere e non ne uscirà mai. In questa nostra prima tappa del viaggio prenderemo il nostro idrovolante per una veloce, e assolutamente non esaustiva, sequenza di videogiochi ispirati al nostro archeologo preferito.

L’Età d’oro

Uno dei titoli più venduti per la consolle Atari 2600 è senza dubbio Pitfall! (1982) dove un esploratore deve correre per conquistare tesori, saltare tronchi e attraversare urlante le paludi con una liana dondolante.

Heart of Africa Commodore 64
Heart of Africa (1985)

Nel 1985 invece si poteva giocare con il Commodore 64 a Heart of Africa, un gioco di esplorazione e avventura nato quando il genere Sandbox non era stato ancora inventato (ma i giochi in realtà già c’erano). L’esploratore era una fedele rappresentazione di un Indiana Jones in grafica a 8 bit.

Indiana Jones and the Fate of Atlantis (1992) copertina
Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Ecco il Quarto capitolo, o no?

Nel 1992 esce Indiana Jones and the Fate of Atlantis, non è il primo videogioco ufficiale del franchise ma vale la pena rallentare un po’ il nostro viaggio per parlarne. Si tratta di un’avventura punta e clicca basato su quel motore SCUMM che ha portato al successo altri giochi della LucasArts come i vari Monkey Island (vi dice qualcosa?). La storia prosegue le avventure del nostro Indy dopo il precedente titolo videoludico basato sulle vicende del terzo film. Vista la bellezza e complessità della trama, fece sognare molti videogiocatori dell’epoca di avere tra le mani un quarto capitolo che, si sperava, sarebbe diventato presto un film! Purtroppo si sarebbe dovuto aspettare più di 15 anni per vedere al cinema il tanto deludente quarto capitolo: Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008) e Atlantide qui non c’entrava niente!

Indiana Jones and the Fate of Atlantis schermata di gioco
Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Girl Power!

Siamo quindi negli anni ’90 e in Inghilterra si lavorava a un videogioco di avventura con ambientazione archeologica. Dopo una gestazione piuttosto lunga venne alla luce Tomb Raider (1996) la protagonista è Lara Croft che affronta la natura e i templi maledetti con ironia e a forza di salti e colpi di pistole. Il personaggio femminile (in pochi ci avevano scommesso) trovò subito il suo spazio, inizialmente aiutata dallo sciame dei fan adolescenti maschi pieni di ormoni, ma stabilendosi in alto nella classifica della cultura pop come prodotto transgenerazionale e non solo maschile.

Tomb Raider (1996)
Tomb Raider (1996

Del franchise di Tomb Raider ormai si è quasi perso il conto dei titoli usciti, fino ad arrivare al 2013 con l’uscita di un titolo di reboot che si rivolge a un pubblico leggermente più maturo per le sue tinte più scure.

Uncharted (2020)
Uncharted

L’avventura è adrenalina

Arriviamo quindi verso la fine di questa tappa con l’uscita di Uncharted: Drake’s Fortune (2007) dove il giovane Nathan Drake è alle prese con la ricerca di tesori tra navi affondate e templi Inca, senza mai perdere la simpatia appeso in bilico sopra il pericolo. Nathan in confronto al professore universitario è uno scanzonato studente che non ha voglia di studiare, il giusto prodotto adrenalinico per le nuove consolle piene di hardware potente per poter renderizzare sequenze mozzafiato. Anche di Ucharted sono usciti moltissimi seguiti, a testimoniare il successo attraverso le decadi di lui e gli altri personaggi del genere.

LEGO Indiana Jones: The Original Adventures
LEGO Indiana Jones: The Original Adventures (2008)

Lucas e i mattoncini

Invece cosa accade al nostro caro Indy nel mondo dei videogame? Ovviamente continuava a sfornare titoli di più o meno successo, ma alla fine va a dimorare in una casa fatta di mattoncini e in un mondo fatto di Lego. Partendo dalla riproposizione videoludica dei primi film in LEGO Indiana Jones: The Original Adventures (2008) si sarebbe potuto giocare per anni con altri titoli in cui i protagonisti sono giocattoli dalla pelle di plastica gialla.

INDIANA JONES IDOLO
I predatori dell’arca perduta (1981)

Seconda tappa: i film e le serie

Lo abbiamo detto, tutto è nato da quel film del 1981, che ha fatto il giro del mondo ed è tornato sotto forma di videogiochi creando altri franchise di successo. In questa tappa cambiamo mezzo di trasporto e passiamo a un battello fluviale e guardiamo passare i film del franchise e ispirati al genere dell’avventura con sfondo archeologico. Indiana Jones (per ora) può contare principalmente sui 4 film del 1981, 1984, 1989 e 2008 (non starò qui a ripetere i titoli, sono stra-noti) e Le avventure del giovane Indiana Jones (1992-1996) una serie tv che manca da molti anni in Italia dove viene raccontato come il giovane Indiana Jones metta in luce fin da piccolo le sue doti di pensiero e d’azione.

All'inseguimento della pietra verde - Film
All’inseguimento della pietra verde (1984)

Come Indy

Ovviamente sono stati innumerevoli i tentativi di portare alla luce nuovi archeologhi/avventurieri in pellicole più o meno riuscite, cito solo tra tutte All’inseguimento della pietra verde (1984) titolo pieno di stelle in fase di esplosione (Michael Douglas / Kathleen Turner / Danny DeVito) e diretto da quella promessa mantenuta che è Robert Zemeckis. Proprio lui, prima di Tornare nel Futuro, mette la firma a una delle più riuscite re-interpretazioni del genere avventuroso.

TOMB RAIDER LOCANDINA
Lara Croft: Tomb Raider (2001)

Lara Croft al cinema

Nel 2001 accade che l’archeologa inglese Lara Croft dai pixel, anzi dai poligoni, si incarna nell’attrice Angelina Jolie in Lara Croft: Tomb Raider (2001) e nel secondo film Tomb Raider – La culla della vita (2003). Nel 2018 esce il film tratto dal reboot del videogame con Alicia Vikander che prende il posto di Angelina Jolie nel ruolo di Lara, in linea con il nuovo videogame i toni sono meno scanzonati e Lara, qui decisamente più giovane, vive una storia un po’ diversa rispetto alla ricca ereditiera archeologa.

UNCHARTED MOVIE poster
Uncharted

Nathan Drake

Arriviamo quindi alla fine di questo rafting immaginario sul fiume della storia con Uncharted. Un altro videogioco va a finire al cinema e ci parla del giovane Nathan Drake. Il ragazzo, probabilmente discendente dell’esploratore e navigatore Sir Francis, si sente autorizzato ad affrontare ogni pericolo con leggerezza e spirito avventuroso. In questo film appena uscito nel 2022, Tom Holland sveste il costume di Spider-Man e si mette a cercare tesori con il fratello nei modi più o meno ortodossi. Sua caratteristica è saltare da qualsiasi mezzo in movimento a un altro rischiando la vita più volte possibile.

L'Isola di di fuoco anni 80
L’isola di fuoco (1986)

Terza tappa: i giochi da tavolo

Per questa parte del viaggio nel genere avventuroso scendiamo dal battello e ci incamminiamo a piedi nella jungla, armati di machete andiamo a scoprire alcuni dei giochi da tavolo che hanno preso spunto dal nostro avventuriero preferito, non sono sicuro che riusciremo a parlare di tutti i giochi con ambientazione avventurosa, forse ce ne scapperà qualcuno, ma proveremo ad avvistare almeno i principali.

l'Isola di fuoco 2018
L’Isola di Fuoco (2018)

Gli anni ’80 e ’90

Era il 1986 e la MB faceva uscire nei negozi di giocattoli un gioco in scatola dalle dimensioni superiori a tutti quelli usciti fino a quel momento, gareggiava in grandezza perfino con la scatola della Pista Polistil: era L’isola di fuoco (1986) e i giocatori sono degli esploratori che devono correre per l’isola in mezzo a palle di fuoco e pericoli di tutti i tipi. Il gioco, per i suoi componenti e per il tema avventuroso, era in testa a tutte le classifiche dei regali di natale più desiderati degli anni 80, tanto che nel 2018 viene rilanciato L’Isola di Fuoco per essere venduto a schiere di nostalgici e curiosi.

Il Tesoro del Tempio (1990)
Il Tesoro del tempio

Nel 1990 sempre la MB porta in Italia Il Tesoro del tempio, anche qui i poveri esploratori sono immortalati in pedine colorate intente a correre, e come nell’ Isola di fuoco non si fa altro che seguire i percorsi che portano da e per un grande idolo. In questo gioco la fanno da padrone i meccanismi di inserti plasticosi e il percorso che muta ruotando delle rotelle: chissà se Mac Gerdts abbia giocato a Il Tesoro del tempio prima di inventare i suoi giochi con le rotelle?

Il Tesoro del Tempio (1990) dettaglio
Il Tesoro del tempio

Ma forse no, il gioco in questione risultava piuttosto complicato da montare e poi le partite erano lunghe e ripetitive e dissuadevano anche le famiglie più intenzionate a depredare i pericolosi templi nella jungla! Ovviamente sono usciti nel tempo alcuni giochi da tavolo marchiati Indiana Jones ma nessuno secondo me è sopravvissuto nel tempo e nel ricordo, se siete curiosi vi consiglio comunque il sito Indiana Jones Wiki dove trovare curiosità su tutto il fandom.

Tikal (1999)
Tikal (1999), dettaglio del tabellone di gioco

I giochi “moderni”

Ma eccoci che siamo alla fine degli anni ’90 e mentre si aspetta il nuovo millennio, cominciano a uscire i giochi da tavolo da noi ritenuti “moderni”. Esce Tikal (1999) di Michael Kiesling e Wolfgang Kramer, vincitore dello Spiel des Jahres 1999, nel quale i giocatori vanno alla scoperta delle rovine precolombiane nella jungla. Interessante qui è la meccanica dei punti azione da spendere come meglio si crede: per questo è un gioco da non fare con esploratori che rischiano la paralisi, e non parlo del morso di serpenti velenosi ma della lunga attesa per la mossa dell’avversario!

Tikal 1999
Tikal (1999)

I due autori sono i designer di altri giochi della cosidetta Mask Trilogy (Tikal, Java e Mexica), ma in effetti tra i tre il tema avventuroso di esplorazione è contenuto solo in questo titolo.

Lost Cities
Lost Cities (1999)

Sempre nel 1999 Reiner Knizia sforna il nono di innumerevoli suoi giochi, Lost Cities ha un’ambientazione di una corsa archeologica. D’altronde l’ambientazione è un po’ pretestuosa con Knizia, si sa, ma è un gioco per due giocatori che ha resistito abbastanza bene nel tempo, una reliquia di ventitré anni fa ancora valida oggi da giocare. Poi almeno le illustrazioni ti portano nel mondo di Indiana Jones!

Tobago (2009)
Tobago

Passiamo quindi al 2009 ed esce Tobago, di Bruce Allen, dove i giocatori sono alla ricerca dei tesori perduti di cui hanno una mappa parziale; il gioco è composto da una mappa modulare in cui ogni giocatore correrà per arraffare i tesori prima degli altri.

Relic Runners (2013)
Relic Runners (2013)

In Relic Runners (2013), gioco di Matthew Dunstan, sempre di corsa al tesoro si tratta, però in questo caso la componentistica di gioco è molto accurata sia in legno che plastica, le varie reliquie sono rappresentate con gemme e decorazioni di varie trasparenze. I giocatori potranno scegliere tra l’altro tra diversi personaggi caratterizzati ognuno con una storia particolare e particolari abilità.

Karuba (2015)
Karuba (2015)

Per chi avesse invece giovani esploratori desiderosi di rovistare tra le rovine segnalo anche Karuba (2015) di Rüdiger Dorn, edito dalla HABA, la caratteristica qui è il fatto che ogni giocatore ha a disposizione la propria mappa dove compone il suo percorso per trovare i tesori nascosti nelle rovine. I pezzi sono estratti per tutti da uno dei giocatori a mo’ di tombola. Di questo gioco esiste una versione ancora più semplificata adatta a bambini di tutte le età Karuba Junior (2017). Così potete allevare i micro archeologi fin da bimbi!

Luxor
Luxor (2018)

Luxor (2018) è un gioco che ci trasporta nelle rovine egiziane tra amuleti, scarabei e idoli, di bassa complessità e adatto a tutti. Ideale per i giovani archeologhi appassionati dell’antico egitto e dei suoi misteri.

Segnalo anche This Belongs in a Museum (2017), non per l’importanza del gioco ma per l’ironia delle illustrazioni e i riferimenti a Indiana Jones, a partire dal titolo stesso che è una famosa esclamazione del Doctor Jones!

This Belongs in a Museum (2017)
This Belongs in a Museum (2017)

Quello che offre il mercato

Il nostro viaggio tra i giochi da tavolo del genere di avventura a sfondo archeologico sta arrivando nella parte più interessante: quali sono i giochi pubblicati o ripubblicati più recentemente che oltre che in un museo potrebbero andare più facilmente a casa vostra? Ovvero ecco qui i giochi che si può sperare oggi di trovare in qualche negozio fisico o store online.

Diamant (2005)
Diamant (2005)

Comincerei da un gioco di qualche annetto fa ma di recente ripubblicato: Diamant (2005) di Bruno Faidutti e Alan R. Moon, un semplice ma divertente gioco alla base del quale c’è l’esplorazione di 5 tunnel zeppi di pietre preziose, ma passo dopo passo è sempre più pericoloso continuare e il rischio aumenta sempre di più. In questo gioco è furbo chi rimane nel tunnel a prendere i tesori o sono furbi quelli che se ne vanno mettendo al sicuro il bottino?

Le Rovine Perdute di Arnak (2020)
Le Rovine Perdute di Arnak

Altro genere di gioco è Le Rovine Perdute di Arnak (2020) di Mín e Elwen. È un gioco più complesso nelle regole e con dei bellissimi materiali: le illustrazioni, la grafica, le punte di freccia e le tavolette con le iscrizioni antiche ci immergono veramente nel mondo dell’avventura archeologica. Chi sarà l’esploratore più meritevole alla fine della partita?

The Lost Expedition (2017)
The Lost Expedition (2017)

Cambiando di nuovo genere di gioco da tavolo The Lost Expedition (2017) di Peer Sylvester finalmente ci fa cooperare per arrivare in fondo alla spedizione di recupero di un esploratore perduto alla ricerca di El Dorado: basta pugnalate alle spalle e scimmie-sicari mandate dagli altri giocatori, qui o si vince tutti o si perde (e si muore male) tutti. Lo stile del gioco è particolare e retrò: le grandi carte illustrano perfettamente i pericoli della jungla dove siamo finiti. Per questo gioco è presente una modalità solitario che funziona piuttosto bene, che state aspettando allora ad entrare nella jungla!?

Lost Explorers (2021)
Lost Explorers (2021)

Se invece siete appassionati dei viaggi sulla mappa del mondo in stile Indiana Jones e vi piacciono i giochi di deduzione ma non troppo complessi e lunghi allora Lost Explorers (2021) di Cédrick Chaboussit fa al caso vostro: dopo aver girato il mondo e esplorato i luoghi non vi resta che mettere insieme gli indizi che portano all’ingresso del nuovo mondo, e allora sarete i vincitori!

Quetzal italiano
Quetzal la città degli uccelli sacri (2020)

Da poco uscito in italiano ecco Quetzal la città degli uccelli sacri (2020). Il gioco sviluppa il tema della raccolta dei prezosi artefatti disseminati nell’isola per mandarli in patria con le navi. La squadra di archeologi più brava vincerà. Si spera che poi alla fine tutti gli artefatti vadano a finire in un museo! (lo avevo già detto questo?)

Escape Quest: alla ricerca del tesoro perduto
Escape Quest: Alla Ricerca del Tesoro Perduto (2022)

Non poteva mancare un libro game avventuroso: Escape Quest: Alla Ricerca del Tesoro Perduto (2022), localizzato in iItalia da MS Edizioni. Qui siamo portati a seguire le tracce dell’archeologa con cappello e sacca tracolla Sarah Edson-Taylor. E il giro del mondo le avventure e i templi maledetti sono assicurati!

Prima di lasciare questa jungla di giochi un lieve cenno ai giochi di ruolo che sono più centrati nel genere. Per gli appassionati esistono due giochi di ruolo ufficiali di Indiana Jones usciti negli anni ’80 e ’90, ma direi che sono più oggetti da collezione che da gioco vero e proprio. Invece un primo e inevitabile tributo va fatto a tutte le edizioni de Il Richiamo di Cthulhu (1981 – 2014) di Sandy Petersen: le regole per giocare una ambientazione anni ’20 ’30 sono già nel manuale, occorre solo mettere un po’ di buonumore e fiducia in sé ai giocatori e togliere qualche divinità funesta di troppo e i vostri personaggi sono pronti a buttarsi all’avventura in stile Indiana Jones!

Broken Compass GDR
Broken Compass (2020)

Menzione di merito a un altro gioco di ruolo, questo tutto italiano, che ci porta in un mondo alla Indiana Jones ma negli anni ’90 (e non solo). Sto parlando di Broken Compass (2020) di Riccardo Sirignano e Simone Formicola, vincitore di vari premi italiani e internazionali, è un gioco di ruolo per tutti creato apposta per questo tipo di mondo: la ricerca, l’esplorazione, l’azione e il mistero, tutti gli ingredienti che servono per ricreare un’avventura alla Indiana Jones e che potete trovare in Broken Compass!

Ultima tappa: l’entrata delle rovine misteriose

Eh sì, siamo giunti alla fine del nostro viaggio, l’ingresso delle rovine è poco più avanti, un po’ buio e inesplorato come il futuro: accendiamo una torcia e ci apprestiamo a entrare. Più avanti sappiamo più o meno cosa ci aspetterà. In lontananza vediamo il nuovo film di Indiana Jones con Harrison Ford, annunciato in uscita a giugno del 2023 e in giro negli accampamenti degli esploratori si possono già ascoltare molte fughe di notizie, spoiler che non diremo qui: perché rovinarsi la sorpresa?

Indiana Jones 2023
Prima foto mostrata da Lucasfilm del nuovo film di Indiana Jones

Dall’altra parte della caverna vediamo un primo teaser del nuovo videogame targato Bethesda su Indy, non è molto chiaro (ma quando mai lo sono gli inizi delle esplorazioni?). Però vediamo molti riferimenti a Roma e Italia nel 1937, una mappa della cappella Sistina, e chissà cos’altro aspetterà in Italia al povero Indy!

Indiana Jones VG Bethesda
Un fotogramma del primo teaser del videogioco Bethesda su Indiana Jones

Per quello che riguarda i giochi da tavolo e giochi di ruolo ancora non è dato sapere se ci saranno delle trasposizioni del franchise ufficiale, ma se film e videogame avranno successo aspettiamoci un bel po’ di giochi con cappello e frusta!

Indiana Jones recupea pietra
Indiana Jones e il tempio maledetto (1984)
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bigo-riquadro

Beh a questo punto dobbiamo proprio entrare, il futuro ci aspetta, senza paura varchiamo la soglia dell’avventura, e se sentite sotto i piedi scricchiolare sappiate che… non sono biscotti!

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Carlo

Appassionato di giochi da lunga data, è il fustellatore esperto di video e grafica. Marito e padre Carlo non gioca i "family games" perché rifugge le classificazioni, per lui "american" e "german" sono aggettivi in inglese senza molto senso ma lo appassiona giocare, far giocare e organizzare chi fa giocare ma soprattutto giocare d'istinto a qualsiasi gioco. E comunque se lo vedete fissare il tavolo da gioco non è in paralisi di analisi, sta renderizzando!

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