Il Coso in gioco: 3 giorni di PLAY!
A luglio dell’anno scorso mi sono divertito nel scrivere una storia, divenuta poi un articolo che potete recuperare qui sul sito di Fustella Rotante, dove raccontavo una giornata tipo alla Play 2020 tra giochi e COVID.
A quel tempo la situazione era ben differente da oggi. Non eravamo vaccinati, non esisteva il green pass e si respirava una preoccupazione pressante che poi è sfociata nell’annullamento della fiera.
E’ passato “solo” un anno o poco più, ma sembra un’eternità fa. Abbiamo vissuto due lockdown, la preoccupazione per gli effetti collaterali dei vaccini e alcuni di noi lo smartworking. Un anno intenso che ci ha portato un pò più fuori dalla pandemia e a poter partecipare, fortunatamente, più serenamente a Play 2021.
Molte delle attività di Fustella Rotante a Play vi sono state già raccontate nella live del lunedì proprio successiva all’evento. Non starò qui a ripetervi le sensazioni provate nel poter partecipare nuovamente ad un evento come questo. In parte, nell’articolo di un anno fa, avevo colto qualche aspetto che poi si è rivelato veritiero, ma sono stato molto felice di essermi sbagliato su una cosa: Play 2021 è stato un evento di grande socialità. Per quanto i padiglioni fossero molto meno pieni delle edizioni precedenti, ho potuto vivere tre giorni fantastici dove ho incontrato e parlato con tanta gente nuova e vecchi amici.
Play è però una fiera di giochi da tavolo, quindi parliamo di cosa ho potuto vedere o provare! Logicamente tutto quello che vi racconto è basato su informazioni che sono riuscito a ottenere sul momento o partite parziali fatte in fiera. Sono tutte prime impressioni.
Defcon/Giochi Uniti
Allo stand della Giochi Uniti era presente su un tavolo da gioco di ArsLignea il prototipo di Defcon, gioco per 2-4 giocatori di prossima uscita.
In Defcon impersoneremo una delle 4 grandi potenze mondiali in una rincorsa tra potenziamento militare e crescita economica. Ogni azione ha una conseguenza: dichiarare guerra ad un’altra nazione non sarà senza ripercussioni mentre l’azione estrema di lanciare la bomba nucleare su un territorio renderà lo stesso “inservibile” per tutti. Non aspettatevi quindi un semplice gioco di combattimento. A fronte di regole semplice sembra esserci grande profondità strategica e un gioco di diplomazia. Sfortunatamente non ho avuto modo di provarlo, ma se a Lucca passate da Giochi Uniti fate un salto a vedere di cosa si tratta. Io ne sono rimasto molto incuriosito.
Cacciatori di mostri/Giochi Uniti
Sempre da Giochi Uniti sono riuscito a provare Cacciatori di Mostri con Roberto “Andy” (l’ho ingannato e l’ho portato con me).
In questo gioco di Richard Garfield 2-5 giocatori dovranno catturare quante più bestie possibile per accumulare punti a fine partita. Tramite un classico draft, in ogni stagione (round) saremo chiamati a scegliere 8 carte che potranno essere:
- carte territorio (utili a catturare i mostri)
- Aiutanti (che danno abilità speciali)
- Carte obiettivo segreto (che daranno maggiori punti a fine partita)
- mostri (punti a fine partita)
A fine round poi dovremo lanciare 3 dadi per verificare, per i mostri più pericolosi, la nostra capacità di saperli trattenere nelle gabbie.
Il gioco è particolarmente punitivo. Ogni carta che non possiamo calare sulla nostra plancia va pagata e ogni gabbia che non contenga i mostri ci fa prendere debiti e perdere punti vittoria. Sinceramente: non mi è piaciuto. Ho trovato davanti a me un gioco semplice nelle regole, ma anche anonimo. Benché ami la meccanica del draft, soprattutto per disturbare le strategie altrui, la costruzione del mio motore di gioco l’ho trovato noioso. Per me è un no.
One More Quest/Horrible Guild
Prima esperienza del Coso in ambito gioco di ruolo! Con Andy e Shelly ho provato il GDR di prossima uscita (Kickstarter) della Horrible Guild che usa, per il lancio dei dadi, le meccaniche di Dungeon Fighter.
Dungeon Fighter non mi mai piaciuto, ma questa esperienza GDR e stata veramente divertente! Complice un bravissimo Master, dei personaggi strampalati, uno scenario surreale e dei compagni d’armi pazzerelli, la mia prima esperienza nel mondo del gioco di ruolo è più che riuscita! Il lancio dei dadi così particolare (dal gomito, piuttosto che da sotto il tavolo o altro) ben si unisce all’esperienza di gioco. E poi mi hanno regalato la birra: solo per questo un punto aggiuntivo a loro favore!
Shifting Stone/Supernova
Sono un amante dei giochi Supernova. Partendo da It’s a Wonderful World e finendo a The King is dead sono tanti i giochi portati da questa casa editrice che posseggo in collezione.
Shifting Stones non sarà però uno di questi. Ho potuto provare il gioco in fiera nella sua versione gigante a fine serata insieme a Andy (ma quanti giochi abbiamo provato insieme?), i Giullari nonché Giulia Amici.
In Shifting Stones saremo chiamati, a turno, a spostare o ribaltare le tessere colorate in modo che corrispondano agli obiettivi che abbiamo sulle carte. Per effettuare una azione è necessario scartare una carta (che rappresenta come detto anche un possibile obiettivo). Chi per primo completa 7 carte innesca il fine partita. Chi ha fatto più punti, mostrati sulle carte obiettivo completate, è il vincitore.
Acquista Shifting Stones su DungeonDice
Non c’è nulla da fare. I giochi astratti o ti prendono o li odi. Ognuno di essi ti pone difronte a una sfida intellettuale che può intrigarti o meno. Per me Shifting Stones è stata un po’ una delusione. Ho trovato il gioco in 4 abbastanza incontrollabile e la possibilità di riuscire ad effettuare gli obiettivi randomica. Non mi ha preso e per questo non mi è piaciuto.
Blaze/Studio Supernova
Blaze è stato la rivelazione della fiera. Un gioco di carte folle. Basato su un gioco russo di cui non ricordo il nome, l’obiettivo è quello di scartare tutte le carte in mano prima degli altri per ottenere più punti. La partita è divisa in 2 turni dove i giocatori si alternano in una serie di sfide in cui l’attaccante cala delle carte a cui il difensore (il giocatore alla sinistra dell’attaccante) deve rispondere. Ad aiutare l’attaccate c’è il supporto (il giocatore alla sinistra del difensore) che può calare ulteriori carte in aiuto per vincere la sfida. Se il difensore perde raccoglie il piatto, mentre se vince, le carte giocate vengono scartate.
La cosa particolare è che perdere la sfida può essere conveniente per lasciare gli altri con poche carte (assurdo!). Infatti se gli avversari verso la fine del round rimangono senza numeri con cui rispondere nel ruolo di difensori saranno costretti a raccogliere un sacco di scarti.
Di questo gioco ne riparlerò sicuramente. Quello che posso dirvi è che fin dalla prima partita l’ho trovato fantastico!
Paper Dungeon/Dv Giochi
Un altro gioco che ho potuto provare e, sinceramente, a cui avevo dato poca importanza è stato Paper Dungeon della Dv Giochi. Quando si parla di roll&write ormai parto sfiduciato. Ho provato nel tempo vari titoli con questa meccanica e per quanto alcuni li abbia trovati interessanti o sfidanti (sto pensando a te On Tour) alla fine ognuno di essi mi ha lasciato un po’ insoddisfatto. Quando quindi mi è stato presentato Paper Dungeon ero molto scettico. Solo grazie alla grande opera di convincimento del Pabis mi sono messo seduto al tavolo della Dv Giochi e mi sono cimentato in questo dungeon crawler atipico.
In Paper Dungeon ci troviamo difronte a un foglio di carta dove è rappresentato un dungeon base. Questo, a secondo dello scenario, dovrà essere modificato al setup inserendo muri e mostri che lo renderanno più o meno difficile. Ogni giocatore comanderà un gruppo di 4 eroi, che potranno essere potenziati durante la partita. In ogni turno di gioco vengono lanciati 6 dadi i cui risultati saranno comuni a tutti i giocatori. Questi ci permetteranno di muoverci attraverso le varie stanze, potenziare gli eroi, acquisire oggetti e abilità utili a sconfiggere i mostri e i boss presenti nel gioco. A fine partita vince chi ottiene più punti gloria.
In un “piccolo” roll&write sono riusciti a condensare l’esperienza di una avventura fantasy. Una volta lanciati i dadi, i risultati possono essere utilizzati in vari modi rendendo la partita sempre varia e stimolante. Il gioco mi è piaciuto molto e una copia è venuta a casa con me.
It’s a bomb/GateOnGames
Sabato pomeriggio sono stato inviato a provare in anteprima un gioco di Christian Giove: It’s a Bomb.
Nel gioco impersoneremo degli artificieri che dovranno disinnescare una bomba con l’aiuto di un “Master” che dovrà collaborare con gli altri giocatori. Sul tavolo sarà presente una griglia di tessere rappresentanti le varie sezioni della bomba. L’obiettivo del gioco sarà quella di tagliare un filo per ogni colore senza commettere errori che potrebbero far detonare l’esplosivo. Il gioco consiste in una sorta di mastermind in forma matriciale, con vari scenari che possono complicare non di poco la partita. Noi abbiamo avuto modo di provare uno scenario iniziale (c’è anche una live sui canali di GateOnGames dove potrete vederci giocare), ma sono rimasto con la curiosità di provare qualche livello avanzato. Per adesso non mi esprimo in attesa di riprovarlo.
Ahotnik/Kickstarter
Passando davanti allo stand della Pendragon sono stato catturato da alcune miniature gigantesche (e bellissime). Incuriosito mi sono avvicinato e ho avuto modo di provare Ahotnik, gioco in sviluppo di futura uscita per Kickstarter.
Liberamente ispirato al film Pacific Rim l’obiettivo del gioco è quello di abbattere i Mech degli avversari. Sulla plancia di gioco però compariranno vari mostri, con caratteristiche particolari, che dovranno essere eliminati per non essere tutti sconfitti. Particolarità del gioco è la selezione delle azioni: infatti per poter far fare una azione al proprio mech i due giocatori, compagni di squadra, dovranno nello stesso turno selezionare la stessa azione senza potersi parlare (qualcuno ha parlato di connessione neurale?). Devo dire che se non consideriamo la plancia psichedelelica veramente orribile, ho trovato molto carina la regola di movimento del mech. Ci vuole sintonia, conoscenza e capacità di lettura del proprio compagno per riuscire a muovere bene il proprio robot. Le miniature, di Alan d’Amico sono favolose! Attendo il Kickstarter per vedere come implementeranno il giocatore dispari.
Venditore di aspirapolvere
Sinceramente avrei voluto provare tante altre cose come Black Rose Wars: Rebirth della Ludus Magnus Studio, Cascadia della Little Rocket Games o Mantis Fall della Fever Games (di cui mi sono fatto spiegare solo il regolamento), ma ho avuto modo tra sabato pomeriggio e domenica mattina di incontrare tante persone che sono state così gentili da fermarsi e parlare con me davanti al banner di Fustella Rotante. E così anche io, come tanti altri, voglio finire con i ringraziamenti. In primis ringrazio i miei compagni di Fustella che come sempre si sono confermati fantastici (tranne Nik che è una brutta persona). Grazie ad Alan d’Amico per il ritratto meraviglioso e a Jessica per avermi ascoltato. Grazie a Gianpaolo Venafro per avermi accettato come amico e bloccato subito, ma grazie soprattutto a una coppia di ragazzi, di cui sinceramente non conosco il nome, che hanno reso la mia Play indimenticabile. Con loro sono sono andato in giro per Play alla ricerca di giochi. Anche se non ci conoscevamo affatto abbiamo condiviso la passione del gioco come se fossimo amici. Se non è Play questo, ditemi cosa lo è.