Giochi da Tavolo: passatempo disimpegnato?
Cosa ne pensano le persone con cui avete contatti tutti i giorni riguardo ai giochi da tavolo? Colleghi, amici, parenti, genitori dei compagni di scuola dei vostri figli… Vi piace parlargli delle vostre serate ludiche? O cercate di attirarli ai GdT cantandogli le notevoli proprietà rigeneranti? Oppure tenete in oscura serenità il vostro piccolo spazio di paradiso per non farlo contaminare da spallucce indifferenti?
A me piace tanto parlarne fino a farmi venire il fiatone, ma il dubbio che mi stiano prendendo per invasata è sempre dietro l’angolo. Dopo tutto siamo adulti e da generazioni siamo stati portati a pensare che una volta grandi bisogna pur smettere di giocare. In fin dei conti un gioco da tavolo è pur sempre un gioco e la parola fine a se stessa riguarda solo uno svago senza altri scopi.
E in fin dei conti che male c’è? C’è a chi piace, nel tempo libero, giocare a calcetto, guardare un film, colorare miniature, mangiare (presente!!!)… e a chi piace andare giù di ludico. Che analizzando bene la parola “ludico” nel dizionario italiano è definita come aggettivo per identificare qualcosa di giocoso, disimpegnato… Disimpegnato??? Per battere mio marito metto in movimento più neuroni che posso, disimpegnato a chi?!?
E infatti i titoli che escono quotidianamente, spaziano per difficoltà ed età a cui possono essere rivolti gli stessi. Quanto è bello infatti rimanere un pizzico bambini ed evolvere il gioco al nostro periodo generazionale?!
Adoro per questo (nel mio piccolo) fare divulgazione e quando riesco a far innamorare una persona dei giochi da tavolo, lo trovo così appagante!
Nella mia esperienza personale, sono riuscita a raggiungere il mio modesto “obiettivo” più con donne che uomini, cosa che potrebbe risultare strana vista la grande quantità di presenza maschile nell’universo GdT. Lo vediamo tutti i giorni nei siti con recensori, oppure nei video su YouTube, o negli account social…
Forse, avere di fronte una donna e mamma che non ha timore o timidezza nel dire che nel suo tempo libero le piace mettere sul tavolo un bel gioco e passarci una bella oretta (e più), riesce a stravolgere i stereotipi. E’ come guardarsi allo specchio e domandarsi “chissà se riuscirei anche io…” e alla fine, se c’è questo spiraglietto, va sempre alla grande!
Poi a pensarci bene è vero che anche i produttori sono prevalentemente uomini, ma dietro a grandi nomi, tipo Asmodee e dV Giochi (ma non solo), ci sono moltissime donne appassionate che ci lavorano.
Women, curriculum alla mano!!!
E che bello quando riesco ad avvicinare gli adulti ai giochi da tavolo con la motivazione di riuscire a fargli spengere i video ai propri figli o nipoti (esperienza personale… ma i cartoni non vanno più di moda???). Sono momenti che nel presente potrebbero sembrare semplicemente divertenti, ma in futuro ci regaleranno bellissimi ricordi. I miei infatti sono così nitidi e felici che è proprio grazie alla mia famiglia se sono riuscita a portare questo hobby, ad intervalli, fino ad oggi.
Ma non solo, i miei figli ne sono diventati più appassionati di me. Con mio marito li coinvolgiamo sempre, laddove l’età lo consente, e so che ci stiamo tutti regalando dei momenti e ricordi unici.
Morale di questo articolo? Giochiamo tanto e divulghiamo di più!
Ovviamente, se ad una persona proprio non piace il genere, sarà inutile insistere e colui/colei non dovrà essere messo alla gogna. E’ come per me lo sport… farlo per la propria salute fisica ok (il mio massimo è Ring Fit), obbligarmi a guardare un’intera partita di campionato di calcio potrebbero seriamente farmi sanguinare gli occhi!!!
I gusti son gusti, i miei sono misti, più incentrati verso i German. E i vostri?
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