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Biblioversum + Le straordinarie avventure del Barone di Munchausen

Timbro letto per voi
 

Cosa accomuna un gioco sui nobili e le storie delle loro avventure – per quanto incredibili siano – e uno sul multiverso dei libri? Ve lo dico io: i personaggi. Questi grandi assenti (o forse no?). Sì, perché quando un gioco parla dell’arte di raccontare storie, quella pura e semplice che è un po’ citazione e un po’ fandonia, i personaggi diventano non tanto dei protagonisti esterni (come insegna il gioco di ruolo in senso lato) ma più degli alter ego del giocatore.

Due giochi in cui il Protagonista è MOLTO importante…

C’è un punto molto dibattuto sul Gioco di Ruolo e sul ruolo del Narratore, o Master, che dir si voglia, ed è la domanda: “chi sta raccontando la storia?”. Sempre più, al giorno d’oggi, è l’insieme dei giocatori al tavolo che racconta, mentre in passato era il Master a raccontare, mentre i Giocatori partecipavano guidando solo i loro personaggi. Nel caso dei giochi di Narrazione di Studio Supernova di cui andremo a parlare, Biblioversum e Le straordinarie avventure del Barone di Munchausen, il personaggio e il giocatore arrivano quasi a combaciare. In questo caso, ovviamente chi racconta la storia è uno solo: il giocatore.

Biblioversum: l’universo dei libri

In Biblioversum (gioco di Marcello Bertocchi della collana Corti&Colti curata da Helios Pu di cui abbiamo già parlato qui) il protagonista è un alter ego del giocatore. In qualche momento abbia preso coscienza del fatto che il Biblioversum è una cosa realmente esistente e che le pagine del suo libro preferito sono vive. Certo, non è esattamente lui a scriverne la storia come ne “La Storia Infinita”, ma una piccola parte potrebbe averla, se solo raggiungesse quello specifico mondo. Inoltre scoprirà ben presto che grazie all’utilizzo dei Segnalibri il suo libro può aiutarlo nel corso della storia.

Biblioversum – Marcello Bertocchi

I Segnalibri sono l’unica vera regola del gioco, in quanto rappresentano il potere a disposizione dei giocatori per risolvere la sfida rappresentata dallo specifico Capitolo. Il valore della Sfida viene tirato aprendo la pagina di un libro, e da lì dovrà partire la narrazione. In ogni Capitolo ci sono uno Scrittore e un Protagonista (che cambiano ad ogni Capitolo), mentre i restanti giocatori continueranno normalmente a giocare i propri personaggi ed eventuali PNG.

Dalla Beta al Manuale

Sarò sincera: mi è dispiaciuto un po’ non trovare in questa edizione di Biblioversum tutti gli spunti narrativi che avevo apprezzato nell’anteprima, però capisco bene il motivo di tale scelta. Dietro mi sembra esserci la precisa intenzione di design di aprire questo gioco a diversi tipi di storia, non solo a quelle tipiche del Portal Fantasy più classico (La Storia Infinita, The Magicians, Le Diecimila Porte di January etc.). Nel manuale la linea di demarcazione tra personaggio e giocatore è ancora più sfumata, dando la possibilità a tutti gli effetti di scrivere la propria storia.

Ma torniamo ai personaggi: questi grandi assenti. Biblioversum è un’esperienza di gioco. Come se fosse un’escape room, metterà alla prova la fantasia e la reale capacità dei giocatori di trovare determinati passaggi nel proprio libro di riferimento che possano aiutarli nelle storie che vogliono raccontare. In assenza di un vero e proprio Master, sono gli stessi giocatori a mettersi a vicenda nei guai e a ‘sfidarsi’ in questa storia omnicomprensiva. Un esercizio di stile, ecco, dedicato a chiunque desideri mettersi alla prova nella scrittura di storie.

E a proposito di storie…

“Ma adesso per favore Barone, raccontateci di quando la vostra pelliccia vi attaccò sulla strada per Colonia!”
Questo è solo uno degli innumerevoli, possibili incipit delle storie che racconterete giocando a Le Straordinarie avventure del Barone di Munchausen. Il famosissimo gioco di James Wallis viene riproposto in una nuova, elegantissima veste grafica, che di sicuro aggiunge valore a un’operetta tanto pregiata. Utile anche come gioco alcoolico, questo piccolo gioiello vi metterà alla prova in modi che non vi aspettate… a meno che non abbiate letto l’opera originale, ma a quel punto potrete sempre inventare storie del tutto nuove.

Le straordinarie avventure del Barone di Munchausen – James Wallis
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“Quando tutta la compagnia ha creato i personaggi o discusso della stupidità di tale pratica, allora sarete pronti…”
Con queste parole si chiude definitivamente la questione della creazione di un personaggio, che si può riassumere con: scrivetene il nobile nome su un foglio in modo da non dimenticarlo. Ovviamente nobile è la parte fondamentale. Anche qui, nonostante lo scambio di monete (o datteri, nella versione Sinbad, cosa sconsigliata per le giocate lunghe perché a qualcuno potrebbe venir fame), tutto gira intorno al raccontare storie grandiose, di nuovo un esercizio del giocatore, senza particolari meriti da parte del personaggio.

Lo stile del Barone

Il manuale stesso è raccontato dall’inconfondibile voce del Barone di Munchausen, che aiuta chi si vuol calare nella parte. Che poi, in realtà, è praticamente tutto quello che serve per giocare. Si sceglie chi inizia offrendogli un incipit: “Raccontateci di quella volta in cui…” e poi si prosegue, con il nobile di turno che racconta e gli altri giocatori che chiedono delucidazioni mettendo in gioco la loro ‘posta’. Chi accetterà le interruzioni dimostrando di uscirne sempre in piedi e di aver vissuto le avventure più grandiose sarà il vincitore della partita.

Un GdR in cui si vince, quindi? In effetti così potrebbe sembrare, ma non è del tutto esatto. La vittoria è letteralmente offerta da un giocatore all’altro: alla fine del gioco verrà votata la storia migliore, che non è esattamente una sfida, perché ogni giocatore dovrà votare qualcun altro. Questo elimina quasi completamente la parte strategica, ma il punto del gioco, adottando qualsiasi strategia che non sia ‘raccontare la storia migliore’ verrebbe meno. Quindi, anche stavolta, dei personaggi si capisce ben poco, essendo l’intero gioco affidato alla capacità dei giocatori.

In conclusione

Studio Supernova sta giocando una partita molto particolare con le sue pubblicazioni. Con Biblioversum e Le straordinarie avventure del Barone di Munchausen sembra voler rimanere sullo stile astratto dei giochi più famosi a cui ci ha abituato la XV Games, e sicuramente ci sta riuscendo. Se la prima parte della loro pubblicazione si concentrava sulla percezione delle storie, questa seconda parte mette il focus sull’importanza del Protagonista. Siamo davvero curiosi di vedere come andrà avanti questo viaggio, e quante altre storie ci saranno da raccontare!

Se questo articolo ti è piaciuto, dai un’occhiata anche a: Corti&Colti la nuova collana di XV Games
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